Notizie da altre associazioni del territorio

Nel pomeriggio di sabato 15 febbraio nella sala civica del Centro Polivalente si è tenuta l’assemblea annuale dell’AIDO, Associazione Italiana Donatori d’Organi, con la presenza del rappresentante provinciale Vice Presidente Vicario Dr. Everardo Cividini. La Presidente sig.a Marilena Grazioli coadiuvata dalla Vice sig.a Stefania Sarzilla, ha relazionato l’assemblea delle molteplici attività svolte nell’ambito del territorio indicando poi le priorità da affrontare per l’anno in corso, mentre il Consigliere Amministratore sig.a Laura Ceruti ha svolto la relazione finanziaria.

Si sono tenuti incontri informativi presso la Scuola Paritaria del Beato Palazzolo e nelle classi elementari e medie del Plesso Scolastico del paese; sono stati realizzati incontri sulla strada  nel corso di una mattinata di testimonianza verso gli utenti del nostro mercato cittadino e una domenica sul piazzale antistante la chiesa parrocchiale, con la rituale offerta degli “aromi”.

Tutto questo allo scopo di sensibilizzare la popolazione affinché molti altri potenziali  donatori abbiamo a conoscere l’Associazione per poi  iscriversi, con la consapevolezza che si compie un generoso atto di solidarietà.  A chiusura dell’anno passato gli iscritti sono risultati 690, i progetti per il futuro sono tanti e il Consiglio Direttivo si augura che numerosi altri nostri concittadini  abbiamo a condividere per poi aderire a questa ammirevole proposta di nobile umanità. 

Giornata della Cultura

http://www.parrocchiaditorreboldone.it/wp-content/uploads/2019/02/cultura-2019.pdf

Oggi, 24 febbraio 2019, come tutti gli anni dedichiamo una giornata intera alla Cultura, e vi presentiamo i vari aspetti dell’Ambito per “la cultura e la comunicazione” della nostra Parrocchia.
Per avere sottocchio le diverse coniugazioni del termine “cultura” ma anche per ricordare a ciascuno che in questo Ambito c’è posto
per tutti: basta scegliere. cliccate sul link sotto l’immagine per sfogliare il volantino e vedere tutte le attività programmate per oggi.

19° Giornata Raccolta del Farmaco

“Vieni in farmacia e dona un farmaco…”

La giornata di sabato 9 febbraio è stata dedicata alla raccolta di medicinali di prima necessità e di libero acquisto, generi che per la loro specificità si possono acquistare ed assumere  senza la prescrizione  medica. All’iniziativa promossa dall’Ente Nazionale del Banco Farmaceutico Fondazione Onlus, hanno aderito anche le farmacie presenti sul nostro territorio e coinvolto varie associazioni di volontariato coadiuvate dalle coordinatrici dell’Ente, Giovanna Bratelli e Raffaella Galizzi. Durante la giornata di raccolta hanno spiegato agli utenti delle farmacie, il senso e lo scopo del banco, come aderire e cosa acquistare e  a chi verranno poi donati i medicinali raccolti.  Un risultato più che soddisfacente che si ripete ormai da anni e che le persone casualmente coinvolte aderiscono sempre e prontamente con generosità. Alla fine della giornata un conteggio dettagliato ha fatto registrare un volume di medicinali pari a 424 confezioni  che verranno devolute alla Comunità Mantello, al Condominio Solidale e alla comunità Martinella.  Un riconoscente grazie a tutti gli utenti e clienti che con generosità hanno acquistato e fatto dono di quanto suggerito dai responsabili del banco farmaceutico, un grazie speciale al gruppo parrocchiale “Scaccia pensieri”, agli Alpini di Torre Boldone e  agli organizzatori per una così lodevole iniziativa.

In Provincia di Bergamo, hanno aderito alla XIX GRF 113 farmacie. I farmaci raccolti saranno consegnati a 69 enti assistenziali del territorio. Durante la GRF del 2018 sono stati raccolti 15.399 confezioni di farmaci, grazie ai quali sono state aiutate 8.534 persone bisognose assistite dai 56 enti caritativi del territorio convenzionati con Banco Farmaceutico. Durante lo scorso anno, gli enti hanno fatto richiesta a Banco Farmaceutico di 21.991  medicinali”.

All’Auditorium il viaggio nelle dipendenze…

Nell’auditorium Sala Gamma della nostra parrocchia, la sera di lunedì 13 febbraio abbiamo assistito ad uno spettacolo inusitato e veramente particolare: “Progetto teatrale di sensibilizzazione e prevenzione alle dipendenze”. Presentato dalla compagnia La Pulce dell’Associazione Piacenza Kultur Dom, con un cast di attori di due soli personaggi, ci hanno proposto un lungo viaggio dentro realtà e vicissitudini della vita davvero realistiche, con un linguaggio diretto e alquanto provocatorio. Un invito a riflettere ma soprattutto a comprendere situazioni intriganti dove ognuno è tentato di abdicare alle proprie responsabilità per facili obiettivi, come l’uso di sostanze stupefacenti, l’uso e l’abuso di alcol, dipendenze dal gioco d’azzardo. Un pubblico numeroso ed attento, formato prevalentemente da moltissimi ragazzi e adolescenti del nostro oratorio,  ha seguito con interesse e partecipazione le molteplici tematiche presentate dentro lo spettacolo, lasciandosi coinvolgere costantemente nella rappresentazione fino a partecipare attivamente al gioco finale…d’azzardo! Una bella lezione di vita, un indicatore forte e chiaro sui rischi e pericoli connessi alle dipendenze e un invito a non lasciarsi ingannare dai vari “lucignoli”, che purtroppo fanno violenza nella nostra società provocando sofferenza, disagio e solitudine. Un grazie riconoscente alla compagnia teatrale La Pulce per l’apprezzata testimonianza e un grazie a Don Diego per averla proposta alla nostra comunità.  

IL SACRAMENTO DEGLI INFERMI

Nelle sante Messe delle ore 10 e 11.30  della domenica 10 febbraio, nella nostra chiesa parrocchiale  è stato celebrato dal  prevosto Mons. Leone, il rito dell’Unzione degli Infermi, che come ha ben spiegato il celebrante nell’omelia, è il sacramento che ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte della misericordia di Dio. Alla vigilia della memoria della Madonna di Lourdes, i nostri Sacerdoti hanno desiderato convocare nella chiesa parrocchiale, gli ammalati e anziani della nostra comunità che hanno espresso il desiderio di ricevere il sacramento dell’Unzione degli Infermi, che in passato veniva chiamato “Estrema unzione”, perché era inteso come conforto spirituale nell’imminenza della morte, mentre da tempo è anche considerato di aiuto e sostegno per chi è nella fatica della sofferenza permettendoci di toccare con mano la compassione di Dio per l’uomo.

Dal vangelo secondo Luca cap.5:

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

La comunità raccolta nella celebrazione eucaristica ha pregato in comunione con il celebrante Don Leone e concelebranti Don Tarcisio, rientrato dall’infortunio e Don Giuseppe, il primo a ricevere il sacramento degli Infermi; nella gioia del Signore abbiamo condiviso un momento veramente significativo per la vita parrocchiale, e i fedeli presenti alla Santa Messa hanno con devozione partecipato evidenziando così uno spirito di comunità pastorale.  

L’assemblea dell’ Avis al centro Santa Margherita

Nella mattinata di domenica 10 febbraio, dopo aver partecipato alla Santa Messa  nella chiesa parrocchiale,  al Centro Santa Margherita si è tenuta l’assemblea annuale dei donatori volontari del sangue di Torre Boldone.  Il presidente Matteo Vanoncini ha presentato la relazione annuale circa le varie attività svolte nel corso dell’anno, evidenziando il numero di donatori attivi e delle relative donazioni: per l’anno 2018 i soci avisini sono risultati 211 per un totale di 329 donazioni. E’ stata sottolineata l’attività di sensibilizzazione rivolta al territorio, in particolare nelle Scuole Elementari e Medie del nostro Istituto Scolastico, nell’Oratorio Parrocchiale per gli adolescenti e con la presenza del gazebo  in varie manifestazioni e feste del paese. Nel corso dell’assemblea sono stati ricordati i donatori defunti, in particolare il caro Angelo Bonomi, socio fondatore e per anni membro del Consiglio Direttivo. Un ringraziamento speciale è stato rivolto ai Consiglieri dell’associazione, ai Revisori, alla Commissione Verifica-Poteri per i compiti istituzionali e un particolare grazie anche ai volontari che collaborano all’organizzazione  e all’attività associativa. 

A conclusione sono stati premiati gli avisini che hanno raggiunto traguardi ragguardevoli sia per il numero di anni di appartenenza all’Associazione A.V.I.S. sia per il numero di donazioni, di cui 5 il distintivo in rame, 6 d’argento, 13 medaglie argento-dorato, 12 in oro e 2 in oro e smeraldo.

Il gruppo “Ti Ascolto” ringrazia

Sabato 2 febbraio il Gruppo Alpini di Torre Boldone ha effettuato una
raccolta di alimenti e beni di prima necessità presso la Conad di Torre
Boldone. La raccolta è stata destinata al Centro “Ti ascolto” ed è stata molto
fruttuosa. Ringraziamo di cuore il Gruppo Alpini per la sempre grande disponibilità a supportare il nostro gruppo e di conseguenza tante famiglie del nostro paese, che necessitano di aiuto.
Il gruppo “ti ascolto”

La festa di San Biagio

Nella domenica 3 febbraio al termine di ogni celebrazione Eucaristica, i nostri sacerdoti hanno impartito  la tradizionale “imposizione delle candele” alla gola di ogni fedele che si è accostato con devozione ai piedi dell’altare. All’imposizione delle due candele ai lati della gola come a proteggerla dai mali corporali e spirituali hanno formulato questa breve preghiera:

“Il Signore misericordioso, per intercessione di San Biagio, ti conceda la salute del corpo e la consolazione dello spirito. Amen”. Una tradizione molto sentita e ancora tanto partecipata dai nostri parrocchiani, che certamente evidenzia quanta fede e devozione venga riposta in questi antichi riti, che  rivelano attualità e saggia comprensione per le difficoltà del  vivere quotidiano.

PREGHIERA A SAN BIAGIO

O Glorioso San Biagio, che, con una breve preghiera, hai restituito la perfetta sanità ad un bambino che per una spina di pesce attraversata nella gola stava per mandare l’ultimo anelito, ottieni a noi tutti la grazia di sperimentare l’efficacia del tuo patrocinio in tutti i mal di gola, ma più di tutto, di mortificare con la fede pratica dei precetti della Santa Chiesa, questo senso tanto pericoloso, e di impiegare sempre la nostra lingua a difendere le verità della fede tanto combattute e denigrate ai nostri giorni. Amen

LA LEGGENDA DEL PANETTONE

Un’antica leggenda popolare narra che una donna, poco prima di Natale, si recò da un frate di nome Desiderio per fare benedire il panettone che aveva preparato per la sua famiglia. Il frate, avendo poco tempo a disposizione, le chiese di lasciargli il dolce e tornare a prenderlo dopo qualche giorno, così lo avrebbe benedetto appena ne avrebbe potuto. Solo dopo Natale, però, il prelato si accorse di avere ancora suddetto panettone, del quale si era completamente dimenticato.

Così il frate pensò che la donna se ne fosse dimenticata ed iniziò a mangiarlo pian piano, per non buttarlo. Il 3 febbraio la donna però si presentò dal frate per avere indietro il suo panettone benedetto. Frate Desiderio, dispiaciuto per averlo già mangiato, si recò comunque a prendere il recipiente vuoto da restituire alla donna. E qui la sorprendente scoperta: c’era un panettone grande per due volte quello che gli era stato lasciato a Natale. Un miracolo avvenuto proprio nel giorno di San Biagio, protettore della gola. Da allora l’usanza è quella di consumare un panettone, definito appunto di San Biagio, proprio in questo giorno.

La giornata per la vita

La 41° Giornata Nazionale per la Vita anche nella nostra parrocchia è stata celebrata domenica 3 febbraio, con la presenza sul sagrato della chiesa di due bancarelle accudite da tanti volontari che hanno spiegato ai parrocchiani il messaggio dei Vescovi italiani e il significato della giornata per la vita. Promuovere la vita richiede anche di dare un contributo concreto; per questo nel piazzale antistante la nostra chiesa è stata offerta l’opportunità di dolciumi e torte casalinghe,  alla quale  tanti hanno contribuito per la loro  preparazione  e tanti con l’acquisto di quanto offerto, spesso con l’aggiunta di un generoso contributo. Sono stati raccolti € 1.115 (al netto delle spese), che sono stati devoluti in parte al CAV di Alzano, impegnato in prima linea a sostenere la vita nei suoi primi momenti, e in parte per sostenere i costi di ristrutturazione del nostro oratorio, perché siamo convinti che aspetto fondamentale per il sostegno della vita sia una responsabile e sana educazione delle giovani generazioni. La giornata promossa dalla CEI in tutte le Diocesi italiane, quest’anno ha proposto una riflessione dal titolo: “E’ vita, è futuro” Germoglio di speranza per il domani.  La vita e il futuro sono nella famiglia, scrivono i Vescovi, che ricordano come l’esistenza sia “il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù. Nella famiglia e nella società ruolo prezioso è quello degli anziani che “arricchiscono” il Paese e rappresentano “la memoria del popolo”.  Proprio il loro sguardo “saggio e ricco di esperienza” “consentirà di rialzarsi dai terremoti geologici e dell’anima che il nostro Paese attraversa”.
Il Messaggio, sulla scorta di quanto spesso sollecitato da Papa Francesco, invita a “costruire una solidale alleanza tra le generazioni”, in questo modo “si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza”. In tale prospettiva “si rende più necessario un patto per la natalità”, che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese”. “La vita fragile si genera in un abbraccio” che chiama “all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita”, in ogni condizione e in ogni circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale” e alla “cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione”.

L.T.

La celebrazione della Candelora

La celebrazione eucaristica mattutina di sabato 2 febbraio è stata preceduta dalla tradizionale “Benedizione delle candele” nella festa liturgica  della Presentazione di Gesù al tempio. Don Paolo, celebrante, ha sottolineato il perché è chiamata anche festa della Candelora: in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”. Così come venne chiamato dal vecchio profeta Simeone al momento della presentazione al tempio di Gesù. Simeone disse: “I miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele. Gesù è piccolo, ha appena 40 giorni e quello verso il tempio di Gerusalemme è il suo primo viaggio ma sappiamo che tornerà in quella città al termine della sua vita, non più offerto al tempio, non più posto tra le braccia di Simeone, ma condotto fuori le mura cittadine, inchiodato sulle braccia della croce. Le braccia di Simeone lo prenderanno e stringeranno con affetto, ma nelle parole del saggio vecchio si delinea già il futuro di Gesù: “Sarà la rovina e la resurrezione per molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti uomini” e, guardando Maria, quasi prefigurando la scena della croce, aggiunge: “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Simeone prende il Bambino con sé ed è riempito di una consolazione incredibile, tanto che dal suo cuore salirà una delle preghiere più belle della Bibbia: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace… perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. In Simeone è rappresentato Israele e tutta l’umanità che attende la Redenzione. Simeone è un esempio eccezionale di bell’anzianità e sembra quasi dirci: “E’ bello essere anziani”, ritrovando in Gesù Bambino nuova energia, un senso in più per la sua vecchiaia. Insomma, l’età anziana può essere un motivo per una nuova chiamata.

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La raccolta per il Banco alimentare

Nella giornata di sabato 2 febbraio abbiamo visto numerosi alpini  di Torre Boldone e volontari del gruppo “Ti Ascolto” davanti ad un noto supermercato del paese, per la ormai tradizionale raccolta di beni alimentari.    I clienti abituali e occasionali hanno aderito di buon grado a questa iniziativa, che informati preventivamente prima della spesa, hanno poi provveduto a riempire gli appositi sacchetti   donando generosamente beni a lunga scadenza e non deteriorabili.  A fine giornata si è poi fatto un inventario degli alimenti raccolti che con grande soddisfazione sono risultati quantificati in esatti 15 quintali e 57 chilogrammi. Un dono veramente prezioso che verrà devoluto al gruppo parrocchiale “Ti ascolto”, che come sempre provvederà a distribuirlo alle famiglie o persone indigenti e bisognose della nostra comunità. Un grazie riconoscente e caloroso a quanti hanno con sensibilità e generosità aderito a questa iniziativa locale: i dirigenti del supermercato offrendo la disponibilità dei locali e i clienti che hanno donato condividendo parte dei loro acquisti con situazioni di povertà e di disagio, evidenziando che anche nella nostra comunità prevalgono sentimenti di umana fraternità.  Un grazie particolare anche ai nostri amati Alpini che con solerzia e spirito di sacrificio sempre si prodigano per il bene della collettività, soprattutto quando il grido d’aiuto s’innalza dagli “ultimi” della società, testimoniando con la loro presenza un sempre ammirevole senso di appartenenza e di generosa collaborazione.   

L.T.

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