IL SACRAMENTO DEGLI INFERMI

Nelle sante Messe delle ore 10 e 11.30  della domenica 10 febbraio, nella nostra chiesa parrocchiale  è stato celebrato dal  prevosto Mons. Leone, il rito dell’Unzione degli Infermi, che come ha ben spiegato il celebrante nell’omelia, è il sacramento che ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte della misericordia di Dio. Alla vigilia della memoria della Madonna di Lourdes, i nostri Sacerdoti hanno desiderato convocare nella chiesa parrocchiale, gli ammalati e anziani della nostra comunità che hanno espresso il desiderio di ricevere il sacramento dell’Unzione degli Infermi, che in passato veniva chiamato “Estrema unzione”, perché era inteso come conforto spirituale nell’imminenza della morte, mentre da tempo è anche considerato di aiuto e sostegno per chi è nella fatica della sofferenza permettendoci di toccare con mano la compassione di Dio per l’uomo.

Dal vangelo secondo Luca cap.5:

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

La comunità raccolta nella celebrazione eucaristica ha pregato in comunione con il celebrante Don Leone e concelebranti Don Tarcisio, rientrato dall’infortunio e Don Giuseppe, il primo a ricevere il sacramento degli Infermi; nella gioia del Signore abbiamo condiviso un momento veramente significativo per la vita parrocchiale, e i fedeli presenti alla Santa Messa hanno con devozione partecipato evidenziando così uno spirito di comunità pastorale.  

L’assemblea dell’ Avis al centro Santa Margherita

Nella mattinata di domenica 10 febbraio, dopo aver partecipato alla Santa Messa  nella chiesa parrocchiale,  al Centro Santa Margherita si è tenuta l’assemblea annuale dei donatori volontari del sangue di Torre Boldone.  Il presidente Matteo Vanoncini ha presentato la relazione annuale circa le varie attività svolte nel corso dell’anno, evidenziando il numero di donatori attivi e delle relative donazioni: per l’anno 2018 i soci avisini sono risultati 211 per un totale di 329 donazioni. E’ stata sottolineata l’attività di sensibilizzazione rivolta al territorio, in particolare nelle Scuole Elementari e Medie del nostro Istituto Scolastico, nell’Oratorio Parrocchiale per gli adolescenti e con la presenza del gazebo  in varie manifestazioni e feste del paese. Nel corso dell’assemblea sono stati ricordati i donatori defunti, in particolare il caro Angelo Bonomi, socio fondatore e per anni membro del Consiglio Direttivo. Un ringraziamento speciale è stato rivolto ai Consiglieri dell’associazione, ai Revisori, alla Commissione Verifica-Poteri per i compiti istituzionali e un particolare grazie anche ai volontari che collaborano all’organizzazione  e all’attività associativa. 

A conclusione sono stati premiati gli avisini che hanno raggiunto traguardi ragguardevoli sia per il numero di anni di appartenenza all’Associazione A.V.I.S. sia per il numero di donazioni, di cui 5 il distintivo in rame, 6 d’argento, 13 medaglie argento-dorato, 12 in oro e 2 in oro e smeraldo.