La giornata per la vita

La 41° Giornata Nazionale per la Vita anche nella nostra parrocchia è stata celebrata domenica 3 febbraio, con la presenza sul sagrato della chiesa di due bancarelle accudite da tanti volontari che hanno spiegato ai parrocchiani il messaggio dei Vescovi italiani e il significato della giornata per la vita. Promuovere la vita richiede anche di dare un contributo concreto; per questo nel piazzale antistante la nostra chiesa è stata offerta l’opportunità di dolciumi e torte casalinghe,  alla quale  tanti hanno contribuito per la loro  preparazione  e tanti con l’acquisto di quanto offerto, spesso con l’aggiunta di un generoso contributo. Sono stati raccolti € 1.115 (al netto delle spese), che sono stati devoluti in parte al CAV di Alzano, impegnato in prima linea a sostenere la vita nei suoi primi momenti, e in parte per sostenere i costi di ristrutturazione del nostro oratorio, perché siamo convinti che aspetto fondamentale per il sostegno della vita sia una responsabile e sana educazione delle giovani generazioni. La giornata promossa dalla CEI in tutte le Diocesi italiane, quest’anno ha proposto una riflessione dal titolo: “E’ vita, è futuro” Germoglio di speranza per il domani.  La vita e il futuro sono nella famiglia, scrivono i Vescovi, che ricordano come l’esistenza sia “il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù. Nella famiglia e nella società ruolo prezioso è quello degli anziani che “arricchiscono” il Paese e rappresentano “la memoria del popolo”.  Proprio il loro sguardo “saggio e ricco di esperienza” “consentirà di rialzarsi dai terremoti geologici e dell’anima che il nostro Paese attraversa”.
Il Messaggio, sulla scorta di quanto spesso sollecitato da Papa Francesco, invita a “costruire una solidale alleanza tra le generazioni”, in questo modo “si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza”. In tale prospettiva “si rende più necessario un patto per la natalità”, che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese”. “La vita fragile si genera in un abbraccio” che chiama “all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita”, in ogni condizione e in ogni circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale” e alla “cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione”.

L.T.