L’ultima celebrazione eucaristica di condivisione nelle comunità di accoglienza è stata celebrata alle ore 10.30 alla Comunità Il Mantello, nella chiesetta dentro la casa dove il Beato Palazzolo trascorreva le sue giornate di riposo. Il benvenuto della responsabile, Madre Sr. Daniela ha accolto i numerosi fedeli convenuti per la Messa riempiendo in ogni dove gli spazi disponibili, il coro dei giovani con la pianola di Davide e le chitarre di Greta e Marta ha allietato e animato la celebrazione presieduta da Don Leone, che nella sua breve omelia ha ricordato come questa chiesa e questo altare siano memorie e testimonianze di vita veramente edificante del fondatore delle Poverelle e quanto il Beato abbia operato e realizzato nelle realtà di disagio, abbandono e povertà dei suoi tempi. E la sua opera, il suo esempio e la sua generosità continuano ancora oggi, diversificati nei modi, ma sempre aperti ed attenti alle nuove povertà, ai nuovi disagi, alle nuove solitudini. Il vangelo di oggi, ricorda l’amore e lo zelo di Gesù per la casa di Dio, la comunità di San Martino in Torre Boldone, nella terza domenica di quaresima ha voluto condividere l’amore e lo zelo per la Casa di Dio, anche dentro le case di accoglienza, dove si opera per lenire le piaghe delle nostre comunità. E’ un invito: trasformare le nostre case, in “casa di Dio”, con lo stesso amore e lo stesso zelo di Gesù, per lenire le sofferenze e le solitudini che incontriamo nello srotolarsi quotidiano della nostra esistenza, perché in ogni casa, la famiglia sia luogo di incontro, nella preghiera, nella comprensione, nel dialogo, nell’Amore!
Gv 2,13-25 Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»… Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome…”
Luciano Tintori
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