I nuovi Chierichetti

Chierichetti 2017 (16)Domenica 4 febbraio nella celebrazione liturgica della Santa Messa in parrocchia delle ore 10,00 si è svolta la cerimonia della presentazione dei nuovi chierichetti e la riconferma dei chierichetti che da tempo prestano servizio sull’altare. Dopo la chiamata nominale a seguito nella quale ogni nuovo chierichetto ha risposto con un entusiasmante ”eccomi”, il parroco Mons. Leone ha indossato loro il simbolo che li contraddistingue nel servizio all’altare: una tunica bianca; una breve ma importante preghiera, recitata in comunione attorno alla mensa  ha poi con gioiosa disponibilità,  suggellato l’impegno del servizio.

Chierichetti 2017 (15)I chierichetti sono una parte eletta di una comunità dentro la quale i ragazzi e le ragazze prescelte servono all’altare durante le celebrazioni liturgiche, svolgendo un servizio alla comunità cristiana, ai sacerdoti, e ai diaconi durante la liturgia.  A seconda delle funzioni svolte, i chierichetti assumono nomi specifici, quali: Turiferario, addetto al turibolo per le incensazioni: Navicelliere: addetto alla navicella; Ceroferario, addetto ai candellieri, che vanno sempre in coppia; Cruciferario, addetto alla croce; Caudatario, addetto a sorreggere la mitra o il pastorale del Vescovo;  Accolito, che si occupa del trasporto delle ampolline; Cerimoniere, che assiste il sacerdote in ogni sua azione.

Chierichetti 2017 (8)Il vangelo di questa domenica, la Va del tempo ordinario anno A è di Matteo capitolo 5, nel quale emerge un chiaro invito a vivere la nostra fede come valore assoluto, quale è il sale della terra e la luce di lampada. Don Leone cogliendo  la presenza di uno stupendo ritratto all’altare del Sacro Cuore, di San Giovanni Bosco con San Domenico Savio ha allargato la sua meditazione su tre punti qualificanti: come si racconta da un dialogo intercorso tra i due santi, san Domenico essendo stato elogiato come stoffa di qualità, invita San Giovanni Bosco ad esserne il sarto per ritagliarne un abito di eccellenza, così anche la nostra spiritualità sia una stoffa di valore dentro la quale Gesù possa ritagliare veramente le verità del  vangelo. L’invito poi a divenire “il sale della terra” e “la luce nel mondo”,  è di certo eloquente: il sale per donare con gioia il gusto delle cose di Dio, la luce per illuminare il cammino della nostra quotidianità e di quanti ci vivono accanto, nell’Amore di Dio che ci ama immensamente e far comprendere quanto veramente siamo amati da Dio.

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San Biagio, il protettore della gola

Venerdì 3 febbraio nella nostra chiesa parrocchiale si è celebrata la “Giornata dell’ADORAZIONE EUCARISTICA”, una giornata di un forte significato spirituale. L’esposizione eucaristica iniziata dopo la celebrazione della santa messa mattutina è rimasta a disposizione dei fedeli sino a sera tarda e si è conclusa con l’adorazione comunitaria animata da catechisti, animatori e adolescenti.

S.Biagio 2017 (1)All’interno della giornata si è commemorato San Biagio, vescovo e martire e tradizionalmente protettore della gola. Nel ricordo di questo santo emblematico e della tradizione che lo accompagna, i nostri Sacerdoti al termine delle sante messe e a chiusura della giornata eucaristica hanno  imposto due candele benedette ai fedeli presenti accompagnando il gesto con una breve preghiera di intercessione per la salute fisica ma soprattutto spirituale delle persone che umilmente si sono presentate ai piedi dell’altare per ricevere con devozione la S.Biagio 2017 (8)benedizione della gola.

Biagio nasce a Sebaste in Armenia, sul finire del III secolo D.C. studia medicina e intraprende la professione di medico; per le sue lodevoli qualità fu fatto Vescovo. Un giorno una madre disperata si rivolse a lui perché suo figlio aveva mangiato del pesce e una lisca gli si era conficcata in gola e lo stava soffocando. Biagio non si perse S.Biagio 2017 (7)d’animo, prese un pezzo di pane e lo fece inghiottire al ragazzo. La mollica portò con sé la lisca e il ragazzo riprese a respirare. Ma prima di fare ingoiare la lisca l’aveva benedetta facendogli il segno della croce e pertanto si incominciò a parlare di miracolo. San Biagio muore tre anni dopo la concessione della libertà di culto nell’Impero Romano (313) sotto il prefetto S.Biagio 2017 (3)Diocleziano che per evitare che il popolo lo facesse Santo lo fece dapprima scorticare con pettini da cardatori e poi decapitare: ecco perché divenne martire e poi santo. Protettore dei cardatori e dei materassai, il 3 febbraio giorno della festa di San Biagio si usa mangiare pane benedetto e farsi benedire la gola toccandola con due candele benedette. E’ venerato come Santo dalla chiesa cattolica  dalla Chiesa ortodossa.

I fedeli che hanno accolto l’invito a visitare Gesù nell’Eucaristia nell’arco della giornata, sono stati invitati a meditare sulla triplice consegna che Papa Francesco ha proposto al Capitolo generale dei Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria: ADORARE,  CAMMINARE, ACCOMPAGNARE.

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La presentazione del Signore al tempio “LA CANDELORA”

candelora 2017 (2)Nella nostra parrocchia, giovedì 2 febbraio le celebrazioni eucaristiche sono state precedute da una breve cerimonia nella quale il celebrante ha benedetto e acceso le candele dei fedeli, ricordando così la tradizionale “Festa della Madonna Candelora”, ovvero la ricorrenza che celebra la Presentazione di Gesù al Tempio, quaranta giorni dopo la sua nascita, il Natale del Signore.

Viene così definita, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo “Luce per illuminare le genti”, come il Bambino Gesù viene chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla legge giudaica per i primogeniti maschi.

Nella celebrazione eucaristica, seguita alla breve ma molto significativa cerimonia, dal vangelo di Luca capitolo 2,  abbiamo potuto ascoltare nei dettagli come si sono svolti i fatti rivelandoci un’eloquente profezia dentro le parole di Simeone, candelora 2017 (4)illuminato dallo Spirito Santo: “I miei occhi hanno visto la tua salvezza” e, rivolgendosi alla Madonna: “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”,  prefigurando quanto sarebbe accaduto attraverso il nascituro Bambino Gesù.   Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” ci ricorda che “quello di Simeone, appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell’incomprensione e nel dolore (n.16). Il 2 febbraio è anche una data che nella tradizione popolare abbonda di proverbi che a detta di molti ci permette di ipotizzare come evolverà la seconda parte della stagione fredda. “Madonna Candelora, dall’inverno sémo fòra, ma se piove o tira vento, per quaranta giorni siamo ancora dentro…”. Ma al di là di ogni previsioni del tempo che farà, la festa liturgica della “Candelora” rimane quale invito ad imitare il Cristo Risorto, “Luce nel mondo”, attraverso piccoli gesti capaci di avvolgere la nostra quotidianità di fede viva, speranza forte e umile carità.

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