Incontro dell’Ambito Liturgia

Siamo giunti  all’ultimo incontro di ambito del sabato pomeriggio nella nostra comunità parrocchiale; il sabato 10 marzo sono stati invitati gli operatori pastorali dell’Ambito AmbitoLITURGIA2018- (9)Liturgia, del quale fanno parte: Lettori, Coristi, Organisti, Ministri straordinari della Comunione, volontari che curano la chiesa (arredi, fiori, tovaglie, segni). Un impegno pastorale essenziale nello svolgersi delle Liturgie,  perché l’annuncio della parola di Dio che si può espletare in modi diversificati, è un invito al quale gli operatori di questo ambito  sono “chiamati” con generosità, con disponibilità e con AmbitoLITURGIA2018- (5)umiltà. Il relatore, Mons. Leone parroco, nella sua interessante e brillante meditazione ha sottolineato “ che Gesù ha chiamato i dodici per nome, uno a uno, li ha chiamati perché stessero con Lui, e per mandarli…  ad annunciare  il messaggio evangelico”. Così come gli apostoli, anche gli operatori pastorali sono chiamati, per nome, uno a uno, sottolineando l’importanza prioritaria distare con Luiper poi svolgere il proprio ministero con la forza dello Spirito Santo. In questi quattro incontri Don Leone ha  richiamato spesso la lettera pastorale del 2007 dell’amato Vescovo Roberto Amadei:

AmbitoLITURGIA2018- (4) …“La parrocchia esiste per annunciare a tutti Gesù Crocifisso e Risorto, manifestazione di Dio per l’umanità e unico Salvatore dell’intera famiglia umana. Perciò deve impegnarsi perché ogni persona abbia la possibilità di incontrare Gesù Cristo e in Lui il volto di Dio vivo e vero e sia aiutata a maturare la decisione di affidare a Gesù Cristo la totalità della propria esistenza…”.

“Pertanto, ha sottolineato Don Leone, il partecipare e vivere la Liturgia, non è  fine a sé stesso, ma un impegno a trasferire il vissuto liturgico dalla chiesa alla quotidianità del nostro vivere. Dalla Liturgia della Chiesa alla liturgia della vita”.

 Dal vangelo di Giovanni cap. 3, 14-21

14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo… 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
19…la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

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Le Messe nelle comunità: “La Martinella”

MessaComunita Martinella 2018- (7)La Domenica 4 marzo, terza domenica di quaresima, nella nostra parrocchia  sono continuate le celebrazioni delle Sante Messe all’interno di ogni comunità di accoglienza che sono presenti sul nostro territorio. La giornata di condivisione è iniziata  con la celebrazione della Santa Messa  alle ore 9.30 alla Casa di accoglienza della Martinella dove sono presenti le Suore Adoratrici (Associazione Micaela Onlus) che operano in pronto intervento accogliendoMessaComunita Martinella 2018- (5) donne, vittime di tratta e di sfruttamento. La fondatrice della casa, sr. Pilar, divenuta Consigliere provinciale della congregazione, saluta e augura ogni bene alla Comunità Parrocchiale che più di trent’anni fa la accolta con gioia e generosità. Il coadiutore Don Tarcisio ha celebrato l’eucaristia condividendola con le due suore e le ospiti  presenti nella comunità  e numerosi parrocchiani che con partecipazione e solidarietà hanno pregato nella  liturgia eucaristica.

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Le Messe nelle Comunità: “Casa Rafael”

Domenica 4 marzo, terza domenica di quaresima, nella nostra parrocchia  sono state MessaCasaRafael2018- (10)celebrate Sante Messe all’interno di ogni comunità di accoglienza che sono presenti sul nostro territorio, con un invito a tutti i parrocchiani a far “comunità e condivisione” presso le varie case nell’ascolto della Parola e della celebrazione eucaristica. La giornata di condivisione è iniziata sabato 3 marzo con la celebrazione della Santa Messa  alle ore 17 alla Casa Rafael in località Calvarola,  casa MessaCasaRafael2018- (2)alloggio per persone malate, gestita dall’Associazione Comunità Emmaus di Chiuduno. Accolti dalla responsabile, sig.a Rosangela che dandoci il benvenuto ha ringraziato per la numerosa presenza alla celebrazione e per i tanti volontari della nostra parrocchia che con generosità operano nella comunità Rafael, celebrante Don Tarcisio Cornolti. La celebrazione liturgica è stata allietata dalle chitarre di Carlo e Francesca con l’appoggio esterno di un seminarista e il canto edificante del coro “gruppo Famiglia”. Terminata la Santa Messa è stato offerto a presenti un piccolo rinfresco e festeggiato il compleanno di un ospite della comunità, Pasquale,  che per l’occasione ha spento con un soffio la candelina sulla torta preparata in suo onore.

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Le Messe nelle comunità: “Casa Palazzolo”

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In contemporanea si è celebrata la Santa Messa alla casa di Accoglienza e cura del Palazzolo, una Residenza Sanitaria Assistita, gestita dalle Suore Poverelle nella  quale vengono accolte persone anziane, sole, bisognose di assistenza e comunque con importanti disagi esistenziali. La celebrazione presieduta dal nostro prevosto Mons. Leone, concelebrata Messa-Casa_palazzolo-2018- (4)dal cappellano dell’Istituto Don Piero Garavanelli, è stata preceduta da un breve saluto della Responsabile Madre Sr. Stefania Pusineri, che ha ringraziato calorosamente il Parroco della lodevole iniziativa e i tanti volontari che frequentano, animano e collaborano con l’istituzione per una migliore e qualificata assistenza degli ospiti. La Santa Messa partecipata da una folla di fedeli, presenza che testimonia l’attaccamento e l’amore della comunità parrocchiale attorno alla casa del Palazzolo, è stata animata dai canti del sempre lodevole coro Parrocchiale diretto dal maestro Gaetano, all’organo il Dr Giuseppe Bertulezzi.

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Le Messe nelle comunità: “Villa Mia”

La condivisione comunitaria della celebrazione liturgica dell’eucaristia è continuata poi nella casa di accoglienza socio-sanitaria “Villa Mia” in via Fenile, appartenente al Messa Villa MIA 2018- (6)consorzio la Cascina. Lo scopo della comunità è quello di favorire una vita piena, nonostante il limite, di ricreare un contesto sociale e familiare in stretta relazione e sinergia con il territorio, rispondendo anche al bisogno abitativo di persone disabili adulte. Siamo stati accolti con gioia ed entusiasmo, con parole di benvenuto e un grazie riconoscente per la condivisione, dalla responsabile sig.a Sara; la celebrazione è iniziata alle ore 10, presieduta dal curato dell’oratorio, Don Diego, che ha invitato i fedeli ad una profonda riflessione su quanto la fraternità cristiana possa interagire nell’ambito delle comunità di accoglienza, aprendo il proprio cuore al dialogo, alla comprensione e alla solidarietà. La  Santa Messa,  allietata dalle chitarre e dai canti del coro “Famiglia” è stata partecipata da un lodevole gruppo di fedeli, numerosi gli abitanti dei dintorni e i gruppi familiari presenti, che hanno voluto così condividere un momento forte di vita spirituale, nella preghiera e nell’eucarestia.

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Le messe nelle comunità: “Il Mantello”

L’ultima celebrazione eucaristica di condivisione nelle comunità di accoglienza è stata celebrata alle ore 10.30 alla Comunità Il Mantello, nella chiesetta dentro la casa dove il Messa MANTELLO 2018- (6)Beato Palazzolo  trascorreva le sue giornate di riposo.  Il benvenuto della responsabile, Madre Sr. Daniela ha accolto i numerosi fedeli convenuti per la Messa riempiendo in ogni dove gli spazi disponibili, il coro dei giovani con la pianola di Davide  e le chitarre di Greta e Marta ha allietato e animato la celebrazione presieduta da Don Leone, che nella sua breve omelia ha ricordato come questa chiesa e questo altare siano memorie e testimonianze di vita veramente edificante del fondatore delle Poverelle e quanto il Beato abbia operato e realizzato nelle realtà di disagio, abbandono e povertà dei suoi tempi. E la sua opera, il suo esempio e la sua generosità continuano ancora oggi, diversificati nei modi, ma sempre aperti ed attenti alle nuove povertà, ai nuovi Messa MANTELLO 2018- (12)disagi, alle nuove solitudini. Il vangelo di oggi, ricorda l’amore e lo  zelo di Gesù per la casa di Dio, la comunità di San Martino in Torre Boldone, nella terza domenica di quaresima ha voluto condividere  l’amore e lo zelo per la Casa di Dio, anche dentro le case di accoglienza, dove si opera per lenire le piaghe delle nostre comunità.  E’ un invito:  trasformare le nostre case, in “casa di Dio”, con lo stesso amore e lo stesso zelo di Gesù, per lenire le sofferenze e le solitudini che incontriamo nello srotolarsi quotidiano della nostra esistenza, perché in ogni casa, la famiglia sia luogo di incontro, nella preghiera, nella comprensione, nel dialogo, nell’Amore!

Gv 2,13-25   Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»… Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome…”

Luciano Tintori

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L’incontro dell’Ambito “Annuncio”

Continuano gli incontri di ambito del sabato pomeriggio nella nostra comunità parrocchiale; il sabato 3 marzo sono stati invitati gli operatori pastorali dell’Ambito AMBITO CARITAS - 2018 - (5)Annuncio, del quale fanno parte i Catechisti, gli Animatori, gli operatori ambito Cultura e Comunicazione, Missione e pastorale dei migranti cristiani. Un elemento qualificante per tutti, perché l’annuncio della parola di Dio è un invito al quale tutti siamo chiamati, con il nostro vivere quotidiano testimoniando l’amore e la misericordia del Signore. Nello specifico, gli operatori dell’ambito “ANNUNCIO” sono “scelti dal AMBITO CARITAS - 2018 - (2)popolo, come ha sottolineato Mons. Leone nella sua relazione, “e inviati  al popolo di Dio, per annunciare  il messaggio evangelico”, attraverso gli strumenti che la realtà della società di oggi propone, offre e dispone. Il ministero dell’annuncio è soprattutto un impegno spirituale, che richiede la nostra conversione personale, lasciandoci interpellare in modo sempre nuovo dal vangelo, nell’ascolto della Parola e della volontà di Dio, con spirito di adorazione e immersi nella preghiera.

Dal Vangelo secondo Luca 6,39-42

“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca? Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”.

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Incontri d’ambito: La Caritas

Nel pomeriggio di sabato 24 febbraio al Centro Santa Margherita si è realizzato il secondo incontro di ambito parrocchiale, incontro focalizzato sulle attività caritative dei AMBITO CARITAS - 2018 - (5)vari gruppi che operano nella nostra parrocchia, attenti e sensibili ad ogni situazione di disagio e di fatica nell’ambito familiare e sociale della  comunità. A questo secondo incontro l’invito è stato rivolto nello specifico agli operatori pastorali impegnati nell’ambito CARITAS, a cui fanno riferimento i gruppi: Ti ASCOLTO, Pastorale dei MALATI, Porsi ACCANTO, UNITALSI, Momenti SERENI, CVS, Referenti COMUNITA’ ACCOGLIENZA, CUCU’. Un importante incontro di riflessione, dialogo e di condivisione delle attività dei vari gruppi impegnati, utile e significativo per conoscersi e camminare insieme operando in collaborazione. Il relatore Don Leone, parroco,  nella sua ampia e puntuale meditazione ha voluto sottolineare una peculiarità specifica dell’opera caritativa: “il servizio che si svolge non è da considerarsi volontariato, noi siamo anche  volontari,  ma soprattutto  dobbiamo sentirci e siamo dei CHIAMATI, chiamati dal Signore all’interno della Chiesa e nello specifico di una comunità in cammino e come tali  dobbiamo vivere la nostra vocazione e il nostro impegno.

Siamo CHIAMATI ed INVIATI: Inviati ad operare in modo evangelico nei settori della comunità dove c’è solitudine, sofferenza, disagio, malattia, con lo sguardo attento alle nuove ed antiche povertà con cuore umile, generoso, fedele”.

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Riunione dell’ambito famiglia

Nel pomeriggio di sabato 17 febbraio al Centro Santa Margherita si è realizzato il primo Ambito-Famiglia-2018- (8)incontro di ambito parrocchiale, al quale ne seguiranno altri per ogni ambito durante tutto il periodo quaresimale. A questo primo incontro l’invito è stato rivolto agli operatori pastorali impegnati nell’ambito della FAMIGLIA, a cui fanno riferimento i gruppi:

pre-BATTESIMO, preparazione al MATRIMONIO, BUON PASTORE, Sostegno  SCOLASTICO, Scuola ALFABETO e CITTADINANZA, Gruppo SPORTIVO.

Ambito-Famiglia-2018- (2)Un importante incontro di riflessione, dialogo ma soprattutto di FORMAZIONE, come ha sottolineato ampiamento il relatore, il parroco  Don Leone nella sua ampia e puntuale meditazione: Formazione, prendere  forma, lasciarsi pertanto plasmare e formare per un servizio umile e generoso verso la comunità. E far COMUNIONE, nel senso vero, reale e sostanziale nell’incontro con Gesù nell’Eucaristia che poi si fa vita vissuta nella quotidianità, andando ad incontrare i fratelli, facendo  COM-UNIONE, UNIONE-CON affinché il nostro servizio divenga apostolato e testimonianza di comunione fraterna dentro la comunità parrocchiale.

Dal vangelo di Luca capitolo 8:

“In quel tempo Gesù  se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni”.

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Giornata della carità 2018

Nella domenica 18 febbraio nella nostra parrocchia è stata celebrata la giornata della giornata-carita-2018- (4)Carità, un momento importante di riflessione e di condivisione comunitaria verso che è in difficoltà e nella fatica. Ad ogni celebrazione eucaristica, omelia breve del celebrante e ampio spazio a due relatori che con chiarezza e puntualità hanno illustrato le molteplici attività nell’ambito della comunità parrocchiale finalizzate alla carità. Nel piazzale antistante la chiesa è stata anche allestita nella serata di sabato 17 e per tutta la giornata di domenica 18, una tenda dove alcuni volontari si sono resi disponibili  e prodigati alla raccolta di alimenti di prima necessità a lunga scadenza e molti parrocchiani hanno aderito a questa lodevole iniziativa portando tanti generi alimentari.

Cosa è per noi la Carità? Leggi qui se vuoi riflettere un attimo sull’argomento

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Il Vescovo tra i nostri malati

visita-vescovo-2018- (1)La festa Liturgica della domenica 11 febbraio è stata caratterizzata dalla visita in parrocchia del nostro vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi. Pur mantenendo la liturgia della VI domenica del tempo ordinario si è voluto far memoria solenne della festa della Madonna di Lourdes all’interno della quale ogni anno si celebra la Giornata del Malato. La liturgia apposita è iniziata alle ore 15 con la recita del Santo Rosario  e al termine la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Mons. Francesco coadiuvato dal vari sacerdoti, che hanno concelebrato e condiviso il momento di preghiera  particolare per anziani e ammalati della Diocesi. Nelle giornate precedenti,  sono state distribuite delle schede per la preghiera e la riflessione che i malati e gli anziani in casa hanno potuto utilizzare come preparazione alla giornata. Il tema comune: “Il sacramento dell’unzione, carezza di Dio nella sofferenza”.

Il vangelo di oggi tratto dall’evangelista Marco ci invita, come ha sottolineato il Vescovo

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Francesco a lasciarci “toccare” dalla carezza salvifica del Signore; permettiamo dunque che Gesù tocchi il nostro cuore, la nostra mente, affinché ogni sentimento e  pensiero sia permeato dal Suo amore e la nostra quotidianità guarita dal peccato, possa essere intrisa del dono consolatore dello Spirito Santo.

visita-vescovo-2018- (28)Vangelo  Mc 1, 40-45 La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
Dal vangelo secondo Marco:
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».
E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

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La celebrazione delle Ceneri

CENERI-2018- (6)Mercoledì 14 febbraio festa di San Valentino, nella Chiesa si è celebrato il primo giorno di Quaresima, caratterizzato dalla Liturgia con l’imposizione delle Sacre Ceneri. Anche nella nostra parrocchia, ad ogni celebrazione della Santa Messa, dopo una appropriata omelia sul significato del gesto e un invito a vivere in modo significativo il periodo quaresimale, i fedeli presenti si sono incamminati verso l’altare, ai piedi del quale i nostri sacerdoti, Don Leone, Don Tarcisio e Don Diego hanno sparso sul capo di ognuno la cenere benedetta. La semplice ma coinvolgente liturgia del mercoledì delle ceneri conserva un duplice significato che è esplicitato delle due formule di imposizione: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” e “Convertitevi e credete al Vangelo”.

Vangelo  Mt 6,1-6.16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
CENERI-2018- (5)Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

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SAN BIAGIO

Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in San-Biagio-2018- (9)Armenia al tempo della “pax” costantiniana. Il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è perciò spiegato dagli storici con una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l’occidentale Costantino e l’orientale Licinio. Nell’VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Il suo nome è frequente nella toponomastica italiana – in provincia di Latina, Imperia, Treviso, Agrigento, Frosinone e Chieti – e di molte nazioni, a conferma della diffusione del culto. Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo. A quell’atto risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate. (Avvenire)

San-Biagio-2018- (11)Nella nostra parrocchia al termine della celebrazione delle sante Messe si è svolto la tradizionale “imposizione delle candele” alla gola di ogni fedele che si è accostato con devozione ai piedi dell’altare. Il celebrante imponendo le due candele ai lati della gola come a proteggerla dai mali corporali e spirituali formulava questa breve preghiera:

“Il Signore misericordioso, per intercessione di San Biagio, ti conceda la salute del corpo e la consolazione dello spirito. Amen”.

PREGHIERA A SAN BIAGIO

O Glorioso San Biagio, che, con una breve preghiera, hai restituito la perfetta sanità ad un bambino che per una spina di pesce attraversata nella gola stava per mandare l’ultimo anelito, ottieni a noi tutti la grazia di sperimentare l’efficacia del tuo patrocinio in tutti i mal di gola, ma più di tutto, di mortificare con la fede pratica dei precetti della Santa Chiesa, questo senso tanto pericoloso, e di impiegare sempre la nostra lingua a difendere le verità della fede tanto combattute e denigrate ai giorni nostri. Così sia
 
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INCONTRO CON DON BELOTTI “SOCIAL NETWORK”

Cultura e Comunicazione 2018A gennaio la nostra Comunità si è fatta promotrice di tre incontri per adulti e ragazzi  attorno al tema dei SOCIAL NETWORK.  Genitori, catechisti ed educatori sotto la guida di don Giuseppe Belotti Direttore dell’Associazione Psicologia e Psicoterapia il CONVENTINO di Bergamo,  e parallelamente i ragazzi con don Diego, gli animatori e la sig.a Soli Francesca, un’esperta psicologa del settore, hanno provato ad interrogarsi su questi strumenti, che ormai quotidianamente tutti usano.

DSC09106Nessuno può negare l’utilità e le grandi possibilità che offre la RETE, ma allo stesso modo non si possono tacere i pericoli, i rischi e le conseguenze di un uso scorretto o esagerato. Se la RETE si trasforma in RAGNATELA e imprigiona le menti e i cuori, bisogna correre ai ripari.

Se i social network e quel che ne deriva (facebook, WhatsApp, smartphone, tablet, ecc..) diventano protesi che sostituiscono le nostre capacità e non strumenti che le amplificano, ci rendono dei DROGATI, dei DIPENDENTI  DA INTERNET e non migliorano la nostra vita.

La RELAZIONE, quella fatta di contatto diretto, di sguardi, di abbracci, di silenzi è seriamente compromessa se si comunica solo attraverso la rete. Essere AMICI VIRTUALI non è come ESSERE AMICI che escono insieme per una pizza, una partita al pallone, una passeggiata, una chiacchierata.

DSC09116Cercare in RETE l’approvazione, la stima, il riconoscimento degli altri, anche di perfetti sconosciuti, non ci aiuta ad essere noi stessi nella vita reale e non facilita i rapporti interpersonali.  A volte c’è un VUOTO da riempire e si crede che in RETE sia possibile trovare come riempirlo. I soggetti più deboli sono quelli che rischiano la dipendenza dai SOCIAL come quella da droga, alcool, gioco. Siamo tutti SEMPRE PIU’ CONNESSI ma SEMPRE PIU’ SOLI e DISCONNESSI dalla REALTA’.

I dati statistici italiani, se paragonati a quelli della nostra provincia, sono molto simili e mettono in guardia sull’uso compulsivo dei SOCIAL.

DSC09112L’IPERCONNESSIONE provoca perdita di sonno, isolamento, problemi alla vista, cefalee, aumento di peso per sedentarietà,  cattivo rendimento scolastico.  Spesso si è tutti più informati perché in RETE si può approfondire ogni argomento, ma distinguere la verità dalle “bufale” non è sempre facile. Non è nel vietare ai nostri figli l’uso dei social che risolviamo il problema, ma imparando a dar loro e a noi delle regole su quando accendere e spegnere il telefonino; proponendo alternative all’uso di questo strumenti, usandoli insieme educando  all’attesa, alla rinuncia, alla pazienza.

Lo sviluppo cognitivo nell’uso dei SOCIAL non va di pari passo con quello emotivo, pertanto è importante un dialogo profondo sui temi della vita fra genitori e figli onde evitare di NAUFRAGARE e rimanere “INTRAPPOLATI NELLA “RETE”.

 di Emanuela Martini

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