Cosa è la carità

“La carità è anzitutto una grazia, è un regalo: poter amare è un dono di Dio, e dobbiamo chiederlo, e Lui lo dà volentieri se noi lo chiediamo”. Lo ha detto Papa Francesco, spiegando che la carità “non consiste nel far trasparire quello che noi siamo, ma quello che il Signore ci dona e che noi liberamente accogliamo, e non si può esprimere nell’incontro con gli altri se prima non è generata dall’incontro con il volto mite e misericordioso di Gesù. È Lui che ci permette, pur nella nostra piccolezza e povertà, di sperimentare la compassione del Padre e di celebrare le meraviglie del suo amore. Si capisce allora che tutto quello che possiamo vivere e fare per i fratelli non è altro che la risposta a quello che Dio ha fatto e continua a fare per noi. Anzi, è Dio stesso che, prendendo dimora nel nostro cuore e nella nostra vita, continua a farsi vicino e a servire tutti coloro che incontriamo ogni giorno sul nostro cammino, a cominciare dagli ultimi e dai più bisognosi nei quali Lui per primo si riconosce”.

Queste parole del Papa sono rivolte a ciascuno di noi e in questa prima domenica di quaresima, quando la nostra Comunità celebra la GIORNATA DELLA CARITA’, ci aiutano a comprendere che la CARITA’ non è un compito, ma un dono per ciascuno di noi. Essere “uomini e donne di carità” è una conseguenza e una risposta all’amore gratuito che il Signore nutre per noi. Quindi non possiamo sottrarci dal riversare sugli altri lo stesso amore: in famiglia, a scuola, sul luogo di lavoro, nel paese, nel condominio, in parrocchia, nei momenti di svago e di divertimento, avendo uno sguardo e un’attenzione particolare verso le persone che vivono le situazioni di fragilità, sofferenza e bisogno. Ecco perché ha un senso farsi vicino, mettersi a servizio, spendere del tempo, creare relazioni, promuovere iniziative di solidarietà, coinvolgere, fare di tutto perché nessuno si senta solo, abbandonato, dimenticato, inutile, messo in disparte, diverso dagli altri, straniero, privato della sua dignità.

Se tutte queste cose sono una prerogativa per ciascuno di “noi” come singoli, lo sono anche per “noi” come Comunità. E’ per questo che l’Ambito di Animazione Caritativa della parrocchia, attraverso alcuni gruppi, cerca di esprimere in modo concreto il Ministero della Carità prendendosi cura delle persone e delle famiglie che si trovano in situazioni di fatica, di sofferenza e di bisogno. Ecco in quale maniera:

 A fianco di persone sole, deboli e sofferenti che hanno bisogno di conforto, ascolto, compagnia, amicizia ci sono i volontari del gruppo “Porsi Accanto” che le incontrano nelle loro case, nel loro ambiente una volta al mese: una presenza discreta, riservata e amichevole.Fanno visita agli ammalati per un accompagnamento spirituale e momenti di preghiera insieme, gli operatori del gruppo Pastorale dei Malati allo scopo di farli sentire soggetti attivi della Comunità, chiedendo loro un impegno di preghiera per i sacerdoti, i missionari e le persone bisognose della Comunità stessa. Questo gruppo favorisce la loro partecipazione a Ritiri ed Esercizi Spirituali. Promuove e mette in atto visite per gli auguri di Natale e Pasqua alle persone del territorio che sono ospiti delle Case di Riposo, per farle sentire ancora parte della Comunità. Il Centro Volontari della Sofferenza e l’UNITALSI fanno parte di questo gruppo e il loro servizio è rivolto soprattutto ad anziani, disabili e malati. Grazie ai volontari del Centro Volontari della Sofferenza ogni mese un significativo numero di giovani e adulti disabili partecipa ad incontri diocesani di catechesi e spiritualità e ogni anno vive l’esperienza degli Esercizi Spirituali a RE nella Casa Cuore Immacolato di Maria.

Le persone anziane, disabili o ammalate che desiderano l’Eucarestia e sono impossibilitate a partecipare alla Santa Messa della domenica per problemi legati appunto all’ età, alla salute o a grave disagio fisico, grazie ai Ministri Straordinari della Comunione possono ricevere l’Eucarestia nelle loro case, circondati dai familiari e dalle persone che si prendono quotidianamente cura di loro. Ci sono anche persone e famiglie che hanno bisogno di manifestare i loro bisogni concreti (difficoltà economiche, problemi relazionali ed educativi, di lavoro e di casa, sostegno psicologico… ) il gruppo “Ti ascolto” ha il compito di accoglierle e ascoltarle. Tutto ciò avviene due volte alla settimana in un ambiente del Centro Santa Margherita dove ha sede il gruppo. In quei momenti l’Ascolto passa attraverso un tempo per raccontarsi, un gesto di condivisione e un abbraccio di vicinanza: segni della prossimità e della carità. Un angolo del Gruppo Ascolto è attivo anche presso la Casa di Riposo grazie alla disponibilità di alcune volontarie, mentre giovani esperte in psicologia accolgono giovani e adulti per colloqui orientativi, sempre al Centro Santa Margherita. Il “Ti Ascolto” gestisce da diversi anni l’iniziativa “Famiglia adotta Famiglia”, attraverso la quale si è potuto accompagnare e sostenere con la massima riservatezza un gran numero di persone e di famiglie in difficoltà con progetti mirati. Tutto ciò grazie alla generosità delle persone che vi hanno aderito a questo Fondo di solidarietà e che continuano a tenerlo attivo.

Sul nostro territorio operano sei Comunità di Accoglienza, che con la loro attività danno sollievo alle fragilità più disparate: l’Istituto Palazzolo – Casa di Riposo che ospita anziani e ammalati; la Casa il Mantello, delle Suore Poverelle, che accoglie donne in situazioni di emergenza relazionale, abitativa e con situazioni di dipendenza; Casa Nada, meglio conosciuta come Casa dei ragazzi, all’interno del Condominio Solidale dell’Istituto Palazzolo, dove vivono alcuni minori affidati dai Servizi Sociali per problemi legati al disagio familiare e relazionale, alcuni minori non accompagnati ed alcuni ragazzi tra i 18 e 21 anni dentro progetti di semi-autonomia; Villa Mia, una struttura residenziale per adulti disabili; Casa Raphael il luogo abitativo di persone con problemi derivati dall’AIDS; la Comunità Martinella delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento che si prende cura di donne vittime della tratta e dello sfruttamento. Queste Comunità di Accoglienza costituiscono un prezioso patrimonio di umana e cristiana solidarietà.

 Il gruppo Comunità ha il compito di tenere i contatti con loro, attraverso visite periodiche, coinvolgendo i vari gruppi parrocchiali, per cercare di dare risposte a esigenze specifiche e per organizzare le varie attività lungo l’anno: Messe e animazioni nei periodi di Pasqua e Natale; celebrazioni nel Settenario dell’Addolorata; festa con gli ammalati per la Madonna di Lourdes; pellegrinaggio a un santuario mariano; incontro con pranzo nella settimana di San Martino; visite e animazioni secondo modi e tempi specifici di ogni Comunità; interventi su richieste particolari.

Da quattro anni alcuni volontari dell’Ambito di Animazione Caritativa hanno dato vita al progetto del CuCù (sigla che sta per Cucina e Cura). Cucina, non mensa per i poveri, ma momento conviviale e strumento per la Cura di persone con vari problemi o che vivono in solitudine. Tramite lo sportello parrocchiale del Ti Ascolto e il presidio del territorio da parte di operatori (antenne di ascolto delle varie povertà), vengono individuate persone che opportunamente possono qui trovare uno spazio di incontro e di condivisione. Questo durante il pranzo, due volte la settimana, in un locale allestito appositamente dalla Parrocchia. La mensa diventa l’occasione per instaurare rapporti e legami che possono poi consolidarsi anche fuori da questo contesto.

Questi son alcuni modi concreti attraverso i quali la parrocchia vive la sua missione e la sua testimonianza della cristiana carità. Compito che è di ciascuno e che nessuno può delegare ad altri, ma che chiede, oltre all’apprezzato impegno personale e quotidiano, anche delle forme organizzate. Possibili per la partecipazione di persone che esprimono la propria appartenenza alla chiesa assumendo, tra i tanti possibili, questo essenziale servizio.