La lavanda dei piedi

Nella serata del giovedì Santo, giovedì 18 aprile, è stata celebrata nella nostra chiesa parrocchiale la Messa nella Cena del Signore, detta anche Messa in Cena Domini; è una messa che si tiene  alla sera del Giovedì Santo, che nella forma ordinaria del rito romano della Chiesa cattolica inaugura il Triduo pasquale. Concelebranti con il prevosto Mons. Leone,  tutti i sacerdoti presenti nella nostra comunità parrocchiale, Don Diego, Don Tarcisio, Don Paolo e don Savino Tamanza.

Dal vangelo di Giovanni, cap. 13: “Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli  con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». 

Don Leone ha celebrato il rito della lavanda dei piedi, che come ha ben sottolineato nell’omelia, non vuole essere un mero ricordo dei fatti accaduti, ma un invito esplicito a rivedere il nostro vivere quotidiano in una prospettiva squisitamente evangelica. Il sacerdote deposta la casula, cinti i fianchi con un asciugatoio si è portato davanti a otto rappresentanti dei vari ambiti parrocchiali, a due rappresentanti degli adolescenti e a una della Comunità Martinella e con l’aiuto dei chierichetti, ha versato dell’acqua sui loro piedi e li ha asciugati. Durante il rito, è stato cantato il “Credo”.

Professiamo l’esistenza di un solo Dio perché Egli stesso si è rivelato al popolo d’Israele come l’Unico: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore» (Dt 6,4) e ancora «perché io sono Dio, non ce n’è altri» (Is 45,22). Cristo stesso l’ha confermato: «Il Signore nostro Dio è l’unico Signore» (Mc 12,29).        

Al termine della sacra liturgia, dove l’assemblea ha potuto ricevere l’Eucaristia sotto le due specie, del pane e del vino, si è svolto il rito della “reposizione”, ovvero le particole consacrate sono state riposte all’altare secondario in un tabernacolo preparato per la conservazione dell’Eucaristia. L’altare della reposizione rimane allestito fino al pomeriggio del Venerdì santo, quando, durante la celebrazione della Passione del Signore, l’Eucaristia verrà distribuita ai fedeli.