Il Presepe, nella nostra chiesa parrocchiale

Nella nostra chiesa parrocchiale anche quest’anno è stato realizzato all’altare della Madonna un presepe, come i tanti che nelle nostre case si compongono di anno in anno, ma che ha voluto sottolineare quanto nella nostra tradizione comunitaria sia Presepe-2018_ (10)impegno di persone appassionate e sensibili a questo momento peculiare, dello srotolarsi della nostra fede nei tempi liturgici proposti dalla Chiesa. Il presepio quest’anno è stato creato da Stefano Sala, un giovane talento della nostra comunità, in memoria dell’indimenticabile Pietro Adobati che per tanti anni e con grande passione ha ideato e costruito i nostri apprezzatissimi presepi. Stefano ha coltivato questa sua passione fin da piccolo, nel pensare e realizzare presepi in casa sua o per parenti; dopo la maturità ha pensato bene di indirizzare la sua crescita culturale in questo settore e così specializzarsi negli studi ottenendo la laurea di “restauro-pittorico”. Autodidatta nell’apprendere tecniche e conoscenze dei materiali specifici, ha saputo addentrarsi nell’arte di comporre presepi osservando con attenzione e curiosità quanto di interessante e originale altri appassionati avevano realizzato nel corso degli anni, ottenendo così risultati  lodevoli per l’ammirazione di quanti hanno e avranno l’opportunità di visitare i suoi presepi. Un grazie riconoscente a Stefano per il suo impegno e la sua disponibilità, con un augurio che questa sua passione possa tradursi in un cammino colmo di soddisfazioni e apprezzamenti per la sua testimonianza di fede, attraverso l’arte semplice ma profonda, nel Natale del Signore Gesù.

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Il presepe, la veglia: è Natale!

E’ giunta finalmente, l’abbiamo attesa, ed ora è qui…  la Veglia! nell’attesa della notte Veglia-Natale_ 2018- (5)Santa, dentro la quale il Dio dei viventi si è fatto uomo come noi, in semplicità, in umiltà, in mansuetudine. Ecco il presepe, dentro la nostra chiesa parrocchiale, l’abbiamo ammirato ed esso ci ha raccontato un po’ della realtà nella quale Gesù è venuto a trovarci, mostrandoci la quotidianità del tempo, evidenziandoci la fatica, allora come ora, del vivere quotidiano…I nostri adolescenti ci hanno accompagnato nella veglia di Natale, aiutandoci a riflettere sul significato di un Attesa, sul valore di una Nascita, sulla verità dentro il Mistero: Dio si è fatto uomo!

“Decidere è potare il desiderio e permettere alla sua linfa di concentrarsi sulle gemme migliori per dare frutto…”

“I desideri più profondi spingono da dentro, sono la linfa della nostra vendemmia, un destino che può trasformarsi in destinazione. Richiedono il coraggio della vera libertà e così ci liberano dalle illusioni di bene e dai miraggi di felicità…”

“Santa Maria, Vergine del meriggio, donaci l’ebbrezza della luce…!”

“…c’era una volta Gesù, come nelle migliori delle favole. La mia vita segue altre logiche per essere felice: Gesù c’era una volta… eppure… non posso fingere di non vedere qualcosa, anche solo una scheggia di vangelo, un coriandolo del regno di Dio, un’intuizione maldestra di Dio…

Quando riesce a toccare la mia vita, la entusiasma e l’accende come nient’altro, così, la tocca, … e la cambia, e mi sento vivo! Questa è la vocazione!!!

Sentire nelle midolla che qualcosa della vita di Dio c’entra con la mia vita. Questa è la bella storia ancora da raccontare. Che di tutto il mistero infinito di Dio c’è qualcosa che è proprio per me, che mi aspetta da sempre.

CHE LA STORIA  DI GESU’ CHE C’ERA UNA VOLTA, HA UN APPUNTAMENTO IRRESISTIBILE CON LA MIA VITA CHE C’E’ ADESSO!”.

E per noi, Gesù… c’era una volta, o c’è adesso?

 Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide Veglia-Natale_ 2018- (7)chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
                                                                    Lc 2, 1-14

Luciano Tintori

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