Gli Angeli Custodi

Nel pomeriggio di martedì 2 ottobre nella nostra chiesa parrocchiale si è svolta la significativa cerimonia della benedizione dei bambini in occasione della ricorrenza Angeli Custodi 2018 - (5)liturgica dei Santi Angeli Custodi. Una celebrazione sempre sentita e molto partecipata dai bambini accompagnati dai genitori ma soprattutto dai nonni che, essendo anche la loro festa, gioiscono nel presentare al Signore i loro nipotini per una particolare preghiera per loro e una speciale benedizione per tutti. Il prevosto Don Leone, ha accolto i numerosi partecipanti con calore e gioiosa condivisione, Carlo e il suo coro ha allietato la devota cerimonia e dopo una breve preghiera e aver dato lettura del vangelo del giorno, da Matteo cap. 18, il celebrante ha elargito la Santa Benedizione invocando sui presenti ma soprattutto sui bambini, particolari e abbondanti grazie spirituali.

+ Dal Vangelo secondo Matteo 18,1-5.10 –  In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si fAngeli Custodi 2018 - (11)arà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli». Nella storia della salvezza, Dio affida agli Angeli l’incarico di proteggere i patriarchi, i suoi servi e tutto il popolo eletto. Pietro in carcere viene liberato dal suo Angelo. Gesù a difesa dei piccoli dice che i loro Angeli vedono sempre il volto del Padre che sta nei Cieli. La memoria dei Santi Angeli, oggi espressamente citati nel “Martirologio Romano” della Chiesa Cattolica, come Angeli Custodi, si celebra dal 1670 il 2 ottobre, data fissata da papa Clemente X (1670-1676); la Chiesa Ortodossa li celebra l’11 gennaio.

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L.Tintori

La Processione dell’Addolorata 2018

Il settenario della festa della Madonna Addolorata, dopo una settimana intensa nella preghiera, nell’ascolto della Parola e nell’adorazione a Gesù eucaristico è culminata Addolorata 2018- (7)con la processione nel pomeriggio di domenica 30 settembre. Una processione molto partecipata, nelle nostre strade con il simulacro ligneo della Madonna che tiene tra le braccia il Figlio Gesù, deposto dalla croce, dove tra un canto, una preghiera e il suono della banda musicale si è gioito nell’accogliere la presenza spirituale della Mamma del cielo, una presenza viva, affascinante ma soprattutto edificante per il nostro vissuto quotidiano. Quest’anno la processione, dopo la preghiera, la lettura dalla lettera agli Ebrei al cap. 4 e una breve riflessione  che ha evidenziato quanto sia determinante la presenza di Maria nella vita di ogni cristiano, si è snodata, partendo dalla parrocchiale per il viale delle Rimembranze, di seguito  via Borghetto incrociando poi via Donizetti abbiamo fatto una breve sosta davanti al Centro Anziani, significativa presenza nella vita sociale della nostra comunità e punto di riferimento per tante persone e Associazioni. Attraversando piazza dei Bersaglieri abbiamo poi raggiunto la Casa di Riposo Beato Palazzolo e qui veramente la presenza Addolorata 2018- (11)della Madonna Addolorata è stata motivo d’incoraggiamento e segno di consolazione per i tanti anziani che qui vivono e per i tanti operatori sanitari che ogni giorno si prodigano per l’assistenza e il buon andamento dell’istituzione. La preghiera di lode e la benedizione con la reliquia è stato il saluto che tutta la comunità cristiana ha voluto rivolgere agli ospiti della casa schierati in ogni dove per una breve preghiera e un affettuoso saluto alla Madonna Addolorata. La gioiosa processione si è poi conclusa nella chiesa parrocchiale gremita all’inverosimile da tanti devoti che qui hanno salutato Addolorata 2018- (3)con il canto dell’Ave Maria l’ Addolorata, affidando a Lei ogni preoccupazione, sofferenza e fatiche quotidiane; la processione seguita da numerosi parrocchiani e accompagnata dal prevosto Don Leone, dal curato Don Diego, da Don Tarcisio e da Don Paolo Pacifici, nuovo coadiutore parrocchiale, che ha portato la teca della reliquia, è stata allietata dalla presenza della banda musicale e dal coro della nostra parrocchia: grazie ai tanti volontari che hanno collaborato alla devota processione, ai vigili urbani, all’arma dei carabinieri e in particolare ai generosi che hanno portato il simulacro della Vergine Addolorata, classe 1958 e numerosi altri sempre presenti e disponibili.

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L.Tintori

Pellegrinaggio alla chiesa di San Bernardino in Lallio

PellegrinaggioSBernard- (3)Nella serata di lunedì 24 settembre, la nostra parrocchia è uscita in pellegrinaggio, andando a visitare con pia devozione la chiesetta dedicata a San Bernardino nella parrocchia dei Santi Bartolomeo e Stefano in Lallio, la prima chiesa eretta in onore del Santo di Siena  nella diocesi di Bergamo, nella quale  è passato predicando e santificando con la parola e con l’esempio.La chiesa di San Bernardino è la più antica in onore del grande Santo senese, costruita nello stesso anno della canonizzazione (1450). E’ sorta per volontà di Eustacchio Licini detto “Cacciaguerra”, frate non professo del convento delle Grazie fondato da San Bernardino durante la sua permanenza a Bergamo. Divenuta monumento nazionale per l’importanza storico-artistica, è considerata un pregevole documento del manierismo lombardo ed una delle rarissime rimaste in Lombardia, dall’interno completamente affrescato, con cicli dedicati alla vita della Madonna, a Santa Caterina d’Alessandria, di San Bernardino e della passione, morte e risurrezione di Cristo. Nelle due cappelle laterali, aggiunte nel 1532, si trovano affreschi di diversi santi di grande devozione popolare. Nei sottarchi della navata sono raffigurati le Sibille e i Profeti. I novantanove dipinti di cui è adornato l’interno, sono opera di Gerolamo Colleoni (1500-1570), di PellegrinaggioSBernard- (4)Cristoforo Baschenis detto il Vecchio (1520-1613) e di un autore ignoto (certo T.L.) del 1619. Anche la facciata esterna era ricoperta di affreschi che, nel 1967, sono stati staccati per sottrarli alla rovina completa e attualmente sono collocati nella sagrestia della chiesa parrocchiale. Nato nel 1380 a Massa Marittima dalla nobile famiglia senese degli Albizzeschi, San Bernardino rimase orfano in giovane età. Frequentò lo Studio senese fino a ventidue anni, quando abbandonò la vita mondana per vestire l’abito francescano. Nell’Ordine divenne uno dei principali PellegrinaggioSBernard- (9)propugnatori della riforma dei Francescani osservanti, banditore della devozione al santo nome di Gesù, ne fece incidere il monogramma “JHS” (Jesus Hominum Salvator) su tavolette di legno, che dava da baciare al pubblico dopo le sue prediche. Anche dopo la sua morte, avvenuta alla città dell’Aquila nel 1444, Bernardino continuò la sua opera di pacificazione. Era infatti giunto morente in questa città e non poté tenervi il corso di prediche che si era prefissato. Persistendo le lotte tra le opposte fazioni, il suo corpo dentro la bara, cominciò a versare sangue e il flusso si arrestò soltanto quando i cittadini dell’Aquila si riappacificarono. San Bernardino fu canonizzato nel 1450, a soli sei anni dalla sua morte, da papa Niccolò V.

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L.Tintori