La festa Liturgica della Santissima Trinità

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Il vangelo di Matteo al cap.Unzione-infermi-2018 (5) 28 vuole sottolineare l’importanza della Santissima Trinità, qui rivelata attraverso un esplicito mandato di Gesù ai suoi discepoli, inviandoli per il mondo a battezzare “nel nome del Padre. Figlio e Spirito Santo”. Nella celebrazione liturgica delle ore 10,00 Mons. Leone ha evidenziato il messaggio di Gesù, proponendo agli invitati speciali presenti, anziani e ammalati, il sacramento dell’unzione, che come nel battesimo, purifica da ogni imperfezione e  ridona la vita di grazia nella Misericordia della Santissima Trinità.

“Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati” (Gc 5, 14-15).

Unzione-infermi-2018 (14)Così dice l’apostolo Giacomo nella sua lettera, e questo ci permette di vedere che ungere i malati è un’abitudine che risale agli stessi apostoli e che questa unzione è un sacramento istituito da Cristo per darci la salute del corpo e dell’anima. Pertanto, anche Don Leone coadiuvato da Don Tarcisio ha amministrato il sacramento dell’Unzione degli Infermi hai presenti all’assemblea eucaristica, che in precedenza ne avevano fatto richiesta. La devota cerimonia, non si era potuta celebrare nella festa della Madonna di Lourdes a motivo della significativa presenza del nostro vescovo Francesco nell’incontro vicariale tenutosi nella nostra chiesa, ma, come ha sottolineato il nostro Prevosto, è comunque risultata felice la scelta di amministrare il sacramento dell’unzione nella  festività nella quale si fa memoria del dogma della Trinità Divina.

 LucianoTintori

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Pellegrinaggio Mariano presso la Madonna Regina dei Cuori dei Missionari Monfortani

Nella serata di martedì 22 maggio un numeroso gruppo di pellegrini si è presentato pellegrinaggio-mariano-2018 (12)all’appuntamento per il terzo pellegrinaggio mariano organizzati dalla parrocchia e capitanati da Carlo Marcelli. Un breve saluto del parroco Don Leone e via cammin facendo con passo svelto (!) si è giunti all’Istituto dei Missionari Monfortani, nei pressi di Redona Bergamo dove siamo stati accolti da Padre Mario Zana, Superiore della comunità. Alla grotta di Lourdes all’interno dell’Istituto, abbiamo avviato la recita del Santo Rosario preceduto da una breve meditazione tenuta dall’amico Carlo, sul significato di questi pellegrinaggi mariani  rivelando nello specifico una  devozione particolare alla Madonna, che nel mese di maggio viene evidenziata e vissuta con più intensità essendo il mese dedicato a Lei. In processione ci siamo spostati poi all’altro luogo di preghiera, chiamato del Crocefisso, ove troneggiava un pellegrinaggio-mariano-2018 (20)Cristo sulla croce in atto di accoglierci veramente dentro il suo universale abbraccio. Nel santuario Regina dei Cuori abbiamo concluso la recita del Santo Rosario e qui abbiamo avuto la bellissima opportunità, attraverso le parole del Superiore, di conoscere le origini e il percorso umano e spirituale di questo Istituto Missionario, nel ricordo particolare di quando nel lontano 30 ottobre 1926, Mons. Angelo Giuseppe Roncalli, poi Papa Giovanni XXIII, consacrò la chiesa dell’Istituto, allorquando era Visitatore Apostolico in Bulgaria. Conclusa la preghiera mariana con la benedizione della reliquia del Santo Fondatore, San Luigi Maria Grignion de Montfort, si è poi avuta la meravigliosa opportunità di visitare l’interno dell’Istituto, ammirando il chiosco della casa religiosa con le sale di accoglienza della foresteria.

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Luciano Tintori