La Giornata della cultura

Domenica 24 febbraio nella nostra parrocchia è stata celebrata la Giornata della Cultura, a cura dell’ambito “Cultura e Comunicazione”, dove al termine di ogni celebrazione eucaristica è stato presentato un ampio ventaglio di possibili orientamenti e proposte diversificate nell’immenso mondo della cultura. Mentre sul sacrato antistante la chiesa parrocchiale altri volontari accudivano a variegate bancarelle con esposti molteplici libri per soddisfare le numerose richieste dei tanti visitatori che al termine di ogni messa o di passaggio casuale si sono intrattenuti con curiosità e condivisione.

Quest’anno sono stati presentati i vari aspetti dell’Ambito per “la cultura e la comunicazione”, per avere sott’occhio le diverse coniugazioni del termine “cultura” ma anche per ricordare a ciascuno che in questo ambito c’è posto per tutti: basta scegliere.

La PARROCCHIA propone incontri di formazione, conferenze, rappresentazioni teatrali, pellegrinaggi con serate di preparazione, il Vademecum, il Calendario dell’Anno Liturgico e il foglio settimanale “Agenda della Comunità”.  L’Ambito Cultura e Comunicazione si ramifica in quattro componenti peculiari, di specifico e ampio respiro, coinvolgendo numerosi e generosi volontari.

1) Gruppo Auditorium: cura la gestione dell’Auditorium Sala Gamma che è reso  disponibile anche per le Istituzioni e le Associazioni del territorio per i loro progetti culturali e assemblee; programma i cicli autunnali e invernali di film di qualità il giovedì sera e offre film per famiglie la domenica pomeriggio, nel mese di maggio propone “Maggio da oscar” con i film premiati.

2)Sito parrocchiale: contiene informazioni sulla storia, la vita e le iniziative della parrocchia, nei suoi vari ambiti e gruppi di attività, animazione e servizio. Segue assiduamente le proposte che di tempo in tempo sono offerte alla comunità, aggiornando sui momenti più significativi con scritti dettagliati e ampi servizi fotografici.

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3)Redazione Notiziario parrocchiale: predispone mensilmente il Notiziario “Comunità Torre Boldone” con attenzione alla formazione cristiana, alle notizie sulla vita di parrocchia e del territorio, con note opportune sulla vita della Chiesa e del mondo. Alla Redazione si affianca un numeroso gruppo di volontari che ogni mese si impegna a recapitare il notiziario al domicilio degli abbonati. Due numeri ogni anno vengono consegnati a tutte le famiglie come gesto di vicinanza, attenzione e condivisione della realtà comunitaria in cui vivono e mensilmente il Notiziario parrocchiale viene inviato per posta a tanti nostri parrocchiani che vivono lontani da casa chi per vocazione missionaria, chi per motivi di lavoro e altri ancora per molteplici esigenze di vita.

4)Gruppo Stampa e Media: Il Gruppo vuole evidenziare il tavolino della Buona Stampa all’ingresso della chiesa parrocchiale, dove ogni domenica propone riviste e libri di qualità, Inoltre è presente, con le proprie bancarelle con una voluminosa e costante esposizione di svariati titoli librari, in ogni manifestazione comunitaria religiosa e laica del nostro territorio, come la festa patronale piuttosto che alle feste popolari del paese nel periodo estivo.

Tantissime  le persone che si sono soffermate ad osservare i numerosi titoli esposti nella giornata della “Cultura”, e numerosi  quelli che per una speculare curiosità o per il desiderio di fare un dono o ancora per  regalare un libro ai propri figli o nipoti,  hanno approfittato dell’opportunità dietro offerta di pochi euro, per portarsi a casa un buon libro.

Notizie da altre associazioni del territorio

Nel pomeriggio di sabato 15 febbraio nella sala civica del Centro Polivalente si è tenuta l’assemblea annuale dell’AIDO, Associazione Italiana Donatori d’Organi, con la presenza del rappresentante provinciale Vice Presidente Vicario Dr. Everardo Cividini. La Presidente sig.a Marilena Grazioli coadiuvata dalla Vice sig.a Stefania Sarzilla, ha relazionato l’assemblea delle molteplici attività svolte nell’ambito del territorio indicando poi le priorità da affrontare per l’anno in corso, mentre il Consigliere Amministratore sig.a Laura Ceruti ha svolto la relazione finanziaria.

Si sono tenuti incontri informativi presso la Scuola Paritaria del Beato Palazzolo e nelle classi elementari e medie del Plesso Scolastico del paese; sono stati realizzati incontri sulla strada  nel corso di una mattinata di testimonianza verso gli utenti del nostro mercato cittadino e una domenica sul piazzale antistante la chiesa parrocchiale, con la rituale offerta degli “aromi”.

Tutto questo allo scopo di sensibilizzare la popolazione affinché molti altri potenziali  donatori abbiamo a conoscere l’Associazione per poi  iscriversi, con la consapevolezza che si compie un generoso atto di solidarietà.  A chiusura dell’anno passato gli iscritti sono risultati 690, i progetti per il futuro sono tanti e il Consiglio Direttivo si augura che numerosi altri nostri concittadini  abbiamo a condividere per poi aderire a questa ammirevole proposta di nobile umanità. 

Giornata della Cultura

http://www.parrocchiaditorreboldone.it/wp-content/uploads/2019/02/cultura-2019.pdf

Oggi, 24 febbraio 2019, come tutti gli anni dedichiamo una giornata intera alla Cultura, e vi presentiamo i vari aspetti dell’Ambito per “la cultura e la comunicazione” della nostra Parrocchia.
Per avere sottocchio le diverse coniugazioni del termine “cultura” ma anche per ricordare a ciascuno che in questo Ambito c’è posto
per tutti: basta scegliere. cliccate sul link sotto l’immagine per sfogliare il volantino e vedere tutte le attività programmate per oggi.

19° Giornata Raccolta del Farmaco

“Vieni in farmacia e dona un farmaco…”

La giornata di sabato 9 febbraio è stata dedicata alla raccolta di medicinali di prima necessità e di libero acquisto, generi che per la loro specificità si possono acquistare ed assumere  senza la prescrizione  medica. All’iniziativa promossa dall’Ente Nazionale del Banco Farmaceutico Fondazione Onlus, hanno aderito anche le farmacie presenti sul nostro territorio e coinvolto varie associazioni di volontariato coadiuvate dalle coordinatrici dell’Ente, Giovanna Bratelli e Raffaella Galizzi. Durante la giornata di raccolta hanno spiegato agli utenti delle farmacie, il senso e lo scopo del banco, come aderire e cosa acquistare e  a chi verranno poi donati i medicinali raccolti.  Un risultato più che soddisfacente che si ripete ormai da anni e che le persone casualmente coinvolte aderiscono sempre e prontamente con generosità. Alla fine della giornata un conteggio dettagliato ha fatto registrare un volume di medicinali pari a 424 confezioni  che verranno devolute alla Comunità Mantello, al Condominio Solidale e alla comunità Martinella.  Un riconoscente grazie a tutti gli utenti e clienti che con generosità hanno acquistato e fatto dono di quanto suggerito dai responsabili del banco farmaceutico, un grazie speciale al gruppo parrocchiale “Scaccia pensieri”, agli Alpini di Torre Boldone e  agli organizzatori per una così lodevole iniziativa.

In Provincia di Bergamo, hanno aderito alla XIX GRF 113 farmacie. I farmaci raccolti saranno consegnati a 69 enti assistenziali del territorio. Durante la GRF del 2018 sono stati raccolti 15.399 confezioni di farmaci, grazie ai quali sono state aiutate 8.534 persone bisognose assistite dai 56 enti caritativi del territorio convenzionati con Banco Farmaceutico. Durante lo scorso anno, gli enti hanno fatto richiesta a Banco Farmaceutico di 21.991  medicinali”.

All’Auditorium il viaggio nelle dipendenze…

Nell’auditorium Sala Gamma della nostra parrocchia, la sera di lunedì 13 febbraio abbiamo assistito ad uno spettacolo inusitato e veramente particolare: “Progetto teatrale di sensibilizzazione e prevenzione alle dipendenze”. Presentato dalla compagnia La Pulce dell’Associazione Piacenza Kultur Dom, con un cast di attori di due soli personaggi, ci hanno proposto un lungo viaggio dentro realtà e vicissitudini della vita davvero realistiche, con un linguaggio diretto e alquanto provocatorio. Un invito a riflettere ma soprattutto a comprendere situazioni intriganti dove ognuno è tentato di abdicare alle proprie responsabilità per facili obiettivi, come l’uso di sostanze stupefacenti, l’uso e l’abuso di alcol, dipendenze dal gioco d’azzardo. Un pubblico numeroso ed attento, formato prevalentemente da moltissimi ragazzi e adolescenti del nostro oratorio,  ha seguito con interesse e partecipazione le molteplici tematiche presentate dentro lo spettacolo, lasciandosi coinvolgere costantemente nella rappresentazione fino a partecipare attivamente al gioco finale…d’azzardo! Una bella lezione di vita, un indicatore forte e chiaro sui rischi e pericoli connessi alle dipendenze e un invito a non lasciarsi ingannare dai vari “lucignoli”, che purtroppo fanno violenza nella nostra società provocando sofferenza, disagio e solitudine. Un grazie riconoscente alla compagnia teatrale La Pulce per l’apprezzata testimonianza e un grazie a Don Diego per averla proposta alla nostra comunità.  

IL SACRAMENTO DEGLI INFERMI

Nelle sante Messe delle ore 10 e 11.30  della domenica 10 febbraio, nella nostra chiesa parrocchiale  è stato celebrato dal  prevosto Mons. Leone, il rito dell’Unzione degli Infermi, che come ha ben spiegato il celebrante nell’omelia, è il sacramento che ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte della misericordia di Dio. Alla vigilia della memoria della Madonna di Lourdes, i nostri Sacerdoti hanno desiderato convocare nella chiesa parrocchiale, gli ammalati e anziani della nostra comunità che hanno espresso il desiderio di ricevere il sacramento dell’Unzione degli Infermi, che in passato veniva chiamato “Estrema unzione”, perché era inteso come conforto spirituale nell’imminenza della morte, mentre da tempo è anche considerato di aiuto e sostegno per chi è nella fatica della sofferenza permettendoci di toccare con mano la compassione di Dio per l’uomo.

Dal vangelo secondo Luca cap.5:

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

La comunità raccolta nella celebrazione eucaristica ha pregato in comunione con il celebrante Don Leone e concelebranti Don Tarcisio, rientrato dall’infortunio e Don Giuseppe, il primo a ricevere il sacramento degli Infermi; nella gioia del Signore abbiamo condiviso un momento veramente significativo per la vita parrocchiale, e i fedeli presenti alla Santa Messa hanno con devozione partecipato evidenziando così uno spirito di comunità pastorale.  

L’assemblea dell’ Avis al centro Santa Margherita

Nella mattinata di domenica 10 febbraio, dopo aver partecipato alla Santa Messa  nella chiesa parrocchiale,  al Centro Santa Margherita si è tenuta l’assemblea annuale dei donatori volontari del sangue di Torre Boldone.  Il presidente Matteo Vanoncini ha presentato la relazione annuale circa le varie attività svolte nel corso dell’anno, evidenziando il numero di donatori attivi e delle relative donazioni: per l’anno 2018 i soci avisini sono risultati 211 per un totale di 329 donazioni. E’ stata sottolineata l’attività di sensibilizzazione rivolta al territorio, in particolare nelle Scuole Elementari e Medie del nostro Istituto Scolastico, nell’Oratorio Parrocchiale per gli adolescenti e con la presenza del gazebo  in varie manifestazioni e feste del paese. Nel corso dell’assemblea sono stati ricordati i donatori defunti, in particolare il caro Angelo Bonomi, socio fondatore e per anni membro del Consiglio Direttivo. Un ringraziamento speciale è stato rivolto ai Consiglieri dell’associazione, ai Revisori, alla Commissione Verifica-Poteri per i compiti istituzionali e un particolare grazie anche ai volontari che collaborano all’organizzazione  e all’attività associativa. 

A conclusione sono stati premiati gli avisini che hanno raggiunto traguardi ragguardevoli sia per il numero di anni di appartenenza all’Associazione A.V.I.S. sia per il numero di donazioni, di cui 5 il distintivo in rame, 6 d’argento, 13 medaglie argento-dorato, 12 in oro e 2 in oro e smeraldo.

Il gruppo “Ti Ascolto” ringrazia

Sabato 2 febbraio il Gruppo Alpini di Torre Boldone ha effettuato una
raccolta di alimenti e beni di prima necessità presso la Conad di Torre
Boldone. La raccolta è stata destinata al Centro “Ti ascolto” ed è stata molto
fruttuosa. Ringraziamo di cuore il Gruppo Alpini per la sempre grande disponibilità a supportare il nostro gruppo e di conseguenza tante famiglie del nostro paese, che necessitano di aiuto.
Il gruppo “ti ascolto”

La festa di San Biagio

Nella domenica 3 febbraio al termine di ogni celebrazione Eucaristica, i nostri sacerdoti hanno impartito  la tradizionale “imposizione delle candele” alla gola di ogni fedele che si è accostato con devozione ai piedi dell’altare. All’imposizione delle due candele ai lati della gola come a proteggerla dai mali corporali e spirituali hanno formulato questa breve preghiera:

“Il Signore misericordioso, per intercessione di San Biagio, ti conceda la salute del corpo e la consolazione dello spirito. Amen”. Una tradizione molto sentita e ancora tanto partecipata dai nostri parrocchiani, che certamente evidenzia quanta fede e devozione venga riposta in questi antichi riti, che  rivelano attualità e saggia comprensione per le difficoltà del  vivere quotidiano.

PREGHIERA A SAN BIAGIO

O Glorioso San Biagio, che, con una breve preghiera, hai restituito la perfetta sanità ad un bambino che per una spina di pesce attraversata nella gola stava per mandare l’ultimo anelito, ottieni a noi tutti la grazia di sperimentare l’efficacia del tuo patrocinio in tutti i mal di gola, ma più di tutto, di mortificare con la fede pratica dei precetti della Santa Chiesa, questo senso tanto pericoloso, e di impiegare sempre la nostra lingua a difendere le verità della fede tanto combattute e denigrate ai nostri giorni. Amen

LA LEGGENDA DEL PANETTONE

Un’antica leggenda popolare narra che una donna, poco prima di Natale, si recò da un frate di nome Desiderio per fare benedire il panettone che aveva preparato per la sua famiglia. Il frate, avendo poco tempo a disposizione, le chiese di lasciargli il dolce e tornare a prenderlo dopo qualche giorno, così lo avrebbe benedetto appena ne avrebbe potuto. Solo dopo Natale, però, il prelato si accorse di avere ancora suddetto panettone, del quale si era completamente dimenticato.

Così il frate pensò che la donna se ne fosse dimenticata ed iniziò a mangiarlo pian piano, per non buttarlo. Il 3 febbraio la donna però si presentò dal frate per avere indietro il suo panettone benedetto. Frate Desiderio, dispiaciuto per averlo già mangiato, si recò comunque a prendere il recipiente vuoto da restituire alla donna. E qui la sorprendente scoperta: c’era un panettone grande per due volte quello che gli era stato lasciato a Natale. Un miracolo avvenuto proprio nel giorno di San Biagio, protettore della gola. Da allora l’usanza è quella di consumare un panettone, definito appunto di San Biagio, proprio in questo giorno.

La giornata per la vita

La 41° Giornata Nazionale per la Vita anche nella nostra parrocchia è stata celebrata domenica 3 febbraio, con la presenza sul sagrato della chiesa di due bancarelle accudite da tanti volontari che hanno spiegato ai parrocchiani il messaggio dei Vescovi italiani e il significato della giornata per la vita. Promuovere la vita richiede anche di dare un contributo concreto; per questo nel piazzale antistante la nostra chiesa è stata offerta l’opportunità di dolciumi e torte casalinghe,  alla quale  tanti hanno contribuito per la loro  preparazione  e tanti con l’acquisto di quanto offerto, spesso con l’aggiunta di un generoso contributo. Sono stati raccolti € 1.115 (al netto delle spese), che sono stati devoluti in parte al CAV di Alzano, impegnato in prima linea a sostenere la vita nei suoi primi momenti, e in parte per sostenere i costi di ristrutturazione del nostro oratorio, perché siamo convinti che aspetto fondamentale per il sostegno della vita sia una responsabile e sana educazione delle giovani generazioni. La giornata promossa dalla CEI in tutte le Diocesi italiane, quest’anno ha proposto una riflessione dal titolo: “E’ vita, è futuro” Germoglio di speranza per il domani.  La vita e il futuro sono nella famiglia, scrivono i Vescovi, che ricordano come l’esistenza sia “il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù. Nella famiglia e nella società ruolo prezioso è quello degli anziani che “arricchiscono” il Paese e rappresentano “la memoria del popolo”.  Proprio il loro sguardo “saggio e ricco di esperienza” “consentirà di rialzarsi dai terremoti geologici e dell’anima che il nostro Paese attraversa”.
Il Messaggio, sulla scorta di quanto spesso sollecitato da Papa Francesco, invita a “costruire una solidale alleanza tra le generazioni”, in questo modo “si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza”. In tale prospettiva “si rende più necessario un patto per la natalità”, che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese”. “La vita fragile si genera in un abbraccio” che chiama “all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita”, in ogni condizione e in ogni circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale” e alla “cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione”.

L.T.

La celebrazione della Candelora

La celebrazione eucaristica mattutina di sabato 2 febbraio è stata preceduta dalla tradizionale “Benedizione delle candele” nella festa liturgica  della Presentazione di Gesù al tempio. Don Paolo, celebrante, ha sottolineato il perché è chiamata anche festa della Candelora: in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”. Così come venne chiamato dal vecchio profeta Simeone al momento della presentazione al tempio di Gesù. Simeone disse: “I miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele. Gesù è piccolo, ha appena 40 giorni e quello verso il tempio di Gerusalemme è il suo primo viaggio ma sappiamo che tornerà in quella città al termine della sua vita, non più offerto al tempio, non più posto tra le braccia di Simeone, ma condotto fuori le mura cittadine, inchiodato sulle braccia della croce. Le braccia di Simeone lo prenderanno e stringeranno con affetto, ma nelle parole del saggio vecchio si delinea già il futuro di Gesù: “Sarà la rovina e la resurrezione per molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti uomini” e, guardando Maria, quasi prefigurando la scena della croce, aggiunge: “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Simeone prende il Bambino con sé ed è riempito di una consolazione incredibile, tanto che dal suo cuore salirà una delle preghiere più belle della Bibbia: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace… perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. In Simeone è rappresentato Israele e tutta l’umanità che attende la Redenzione. Simeone è un esempio eccezionale di bell’anzianità e sembra quasi dirci: “E’ bello essere anziani”, ritrovando in Gesù Bambino nuova energia, un senso in più per la sua vecchiaia. Insomma, l’età anziana può essere un motivo per una nuova chiamata.

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La raccolta per il Banco alimentare

Nella giornata di sabato 2 febbraio abbiamo visto numerosi alpini  di Torre Boldone e volontari del gruppo “Ti Ascolto” davanti ad un noto supermercato del paese, per la ormai tradizionale raccolta di beni alimentari.    I clienti abituali e occasionali hanno aderito di buon grado a questa iniziativa, che informati preventivamente prima della spesa, hanno poi provveduto a riempire gli appositi sacchetti   donando generosamente beni a lunga scadenza e non deteriorabili.  A fine giornata si è poi fatto un inventario degli alimenti raccolti che con grande soddisfazione sono risultati quantificati in esatti 15 quintali e 57 chilogrammi. Un dono veramente prezioso che verrà devoluto al gruppo parrocchiale “Ti ascolto”, che come sempre provvederà a distribuirlo alle famiglie o persone indigenti e bisognose della nostra comunità. Un grazie riconoscente e caloroso a quanti hanno con sensibilità e generosità aderito a questa iniziativa locale: i dirigenti del supermercato offrendo la disponibilità dei locali e i clienti che hanno donato condividendo parte dei loro acquisti con situazioni di povertà e di disagio, evidenziando che anche nella nostra comunità prevalgono sentimenti di umana fraternità.  Un grazie particolare anche ai nostri amati Alpini che con solerzia e spirito di sacrificio sempre si prodigano per il bene della collettività, soprattutto quando il grido d’aiuto s’innalza dagli “ultimi” della società, testimoniando con la loro presenza un sempre ammirevole senso di appartenenza e di generosa collaborazione.   

L.T.

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Lettera aperta del consiglio pastorale

Verso le elezioni amministrative, elettori ed eletti, per il bene del paese

In vista delle elezioni amministrative il Consiglio pastorale parrocchiale intende offrire alcune considerazioni agli abitanti di Torre Boldone. Una voce senza pretese, ma convinta e chiara, con il richiamo a valori e aspetti irrinunciabili per una buona e saggia amministrazione. Da tradurre in scelte concrete con spirito di collaborazione e di rispetto nelle comprensibili differenze tra le varie posizioni politiche. Con l’augurio a chi sarà eletto dai cittadini di svolgere con saggezza il proprio compito civico. Per il paese e con sguardo all’Europa e al mondo, che ormai è di casa.

“La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che, per servire gli uomini, si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità”. (Concilio Vaticano II, Costituzione  pastorale Gaudium et spes, n. 75).

“La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri. In questi tempi è la più alta forma di carità”. (Paolo VI, Lettera Apostolica Octogesima adveniens, n. 46).

LA POLITICA PER IL BENE COMUNE

Il bene è ciò che perfeziona la persona. Ogni persona. Sempre in una visione sociale e comunitaria  e con attenzione all’ambiente. La politica, assumendo come ottica del pensare e dell’agire la polis, la città, l’abitare degli uomini fa scelte conseguenti secondo il criterio del bene comune.

Questo impegna a:

* pensare politicamente: ossia a riflettere con orizzonti ampi, avendo il senso globale della società attuale e di quella che si vuole costruire. In pratica ci si deve chiedere: quale idea di paese, quali le scelte essenziali e necessarie per la qualità della vita di un paese e delle persone che lo abitano?

* agire politicamente: non basta aggredire i problemi con dichiarazioni di principio se non si individuano strumenti di traduzione pratica. La politica è l’arte del ‘fare’ il bene concretamente possibile, nell’ottica del bene di tutti.

Questo richiede persone disponibili al lavoro paziente e non improvvisato, allenate al servizio alla collettività. Che non cercano l’appariscenza propria o di un gruppo.

SGUARDO AD ALCUNI AMBITI

– Il primato della persona 

Ogni essere umano è persona, chiede rispetto e ha diritto di cittadinanza, dal concepimento alla morte naturale. L’attenzione alle situazioni fragili (disabilità, solitudine, emarginazione, situazione economica…) e l’integrazione vanno organizzate e gestite con razionalità e generosità, anche a riguardo di quanti non appartengono alla nostra cultura. 

– La centralità della famiglia

L’impegno per un progetto coerente sul fronte delle politiche familiari riconosce la famiglia come “soggetto sociale”. Al bene della famiglia sono correlate: la tutela della vita umana, la prevenzione dei disagi e delle devianze, la cura della salute, la particolare attenzione alle situazioni dei bambini e degli anziani nelle necessità specifiche. Come pure il sostegno nei momenti problematici della famiglia che toccano gli aspetti relazionali, educativi ed economici.

– La sussidiarietà

L’Istituzione locale ha il compito di appoggiare e valorizzare i soggetti sociali, gruppi e associazioni, presenti sul territorio. Intanto apprezzando e quindi sostenendo anche economicamente il loro servizio alla comunità. Il loro impegno non diminuisce la responsabilità dell’Istituzione pubblica, a cui compete di garantire ai cittadini i servizi fondamentali e un’accettabile qualità della vita. Con ponderato e saggio uso delle risorse economiche..  

– Cultura e educazione

Cultura ed educazione sono ambiti fondamentali per aiutare a leggere la vita e la storia in modo lungimirante e partecipato, per immaginare prospettive condivise di cambiamento e ridestare la persona a un interesse per la vita comune e la cosa pubblica. Tenendo conto che anche ogni parola, atteggiamento e azione del rappresentante della Istituzione ‘fa’ cultura, ‘crea’ cioè un modo di pensare nella gente. Per questo deve essere ponderata e tesa a un ragionamento pacato sui vari problemi sociali.

-Territorio e ambiente

Essenziali sono per il buon amministrare la valorizzazione e il rispetto del territorio, con scelte ponderate e non legate soltanto a fattori economici, per un ambiente abitabile e per consegnare un paese vivibile e accogliente alle nuove generazioni. In questo spirito si può parlare anche del problema della ‘sicurezza’, legato a una rete di buon vicinato e a una concreta e attenta solidarietà. Da costruire con percorsi formativi, dove tutti i cittadini vanno coinvolti.

Attorno a questi ambiti vanno valorizzati specifici tavoli di confronto tra Istituzione e i ‘soggetti sociali’ per concordare e coordinare interventi, con un monitoraggio periodico, obiettivo e progettuale. Per non disperdere e frammentare le energie, soprattutto nell’azione verso le persone e le famiglie. E non appoggiandosi semplicemente a supplenze o deleghe.

LO STILE DELL’AZIONE POLITICA

Lo stile dell’azione politica per i cristiani è una fondamentale cartina al tornasole del valore attribuito alla dignità delle persone. Non si possono accettare comportamenti politici

– che escludano persone o gruppi

– che istighino al disprezzo per gli avversari o alla denigrazione di chi pensa diversamente

– che preferiscano gli attacchi alle persone piuttosto che il confronto sui problemi e sulle proposte. Merita consenso chi accetta il confronto sui problemi, senza inventare nemici da combattere o capri espiatori di comodo. 

Ai politici e amministratori va chiesto di leggere, ascoltare e coinvolgere i nuovi e vecchi soggetti sociali: centri culturali, parrocchia, ambiti di animazione sociale, opere assistenziali e di solidarietà, associazioni sportive e ricreative, gruppi di custodia dell’ambiente.

Lo stile è quello del “dialogo” con tutti e della “proposta” in positivo per contribuire alla migliore soluzione dei problemi. 

– Qualità dei candidati

Ai candidati sono richiesti l’affidabilità per capacità politica, trasparenza, competenza, impegno sociale; per coerenza e onestà nella vita personale e professionale; per volontà di dialogo rispettoso e da ampio coinvolgimento

INSIEME PER LA CASA COMUNE

Va richiamato con forza il valore della partecipazione e della responsabilità; dello spendersi per il bene comune. Significa andare a votare, informarsi e documentarsi sulle questioni più rilevanti, fino alla disponibilità dell’impegno personale.

“Non tutti sono chiamati a lavorare in maniera diretta nella politica, ma tutti  in seno alla società. Ogni cittadino, ogni associazione e ogni istituzione sono chiamati a intervenire a favore del bene comune. Intorno a loro si sviluppano legami e sorge un nuovo tessuto sociale con un senso di solidarietà che è consapevolezza di abitare una casa comune” (Papa Francesco).

                           Il Consiglio pastorale della parrocchia di Torre Boldone

La misura alta della politica, la testimonianza di Giorgio La Pira

Oggi, nel mondo politico, non capita più di sentire discorsi come quello che proponiamo: spesso prevale l’opportunismo, il desiderio di poltrone, il tornaconto personale. Giorgio La Pira era libero: aveva scelto di amare e di servire e, pertanto, non temeva di perdere il potere. Egli aveva una sola paura: quella di non poter servire il prossimo. Giorgio La Pira era limpido: era un santo! Santo in politica. Sembra una contraddizione in terminis, ma è semplice coerenza, umana e cristiana. E quindi doverosa per ogni amministratore e politico.

Il 24 settembre 1954 Giorgio La Pira pronunciò un memorabile discorso al Consiglio Comunale di Firenze. Egli era tanto amareggiato per le critiche ricevute a motivo della sua presa di posizione a favore dei licenziati e degli sfrattati e affrontò decisamente l’argomento dicendo:
“Signori Consiglieri, si allude forse ai miei interventi per i licenziamenti e per gli sfratti e per altre situazioni nelle quali si richiedeva a favore degli umili, e non solo di essi, l’intervento immediato, agile, operoso del capo della città? Ebbene, io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto: quello di negarmi la fiducia! Ma non avete il diritto di dirmi: signor Sindaco, non si interessi delle creature senza lavoro, senza casa, senza assistenza (vecchi, malati, bambini). É il mio dovere fondamentale questo: dovere che non ammette discriminazioni e che mi deriva prima che dalla mia posizione di capo della città – e quindi capo della unica e solidale famiglia cittadina -,  dalla mia coscienza di cristiano: c’è qui in gioco la sostanza stessa della Grazia e dell’Evangelo! Quindi, signori Consiglieri, è bene parlare chiaro su questo punto! Ripeto, voi avete un diritto nei miei confronti: negarmi la fiducia: dirmi con fraterna chiarezza: signor La Pira, lei è troppo fantasioso e non fa per noi! Ed io ringrazierò: perché se c’è una cosa cui aspiro dal fondo dell’anima è il mio ritorno al silenzio e alla pace della cella di San Marco, mia sola ricchezza e mia sola speranza! Ed è forse bene, amici, che voi vi decidiate così! Io non sono fatto per la vita politica nel senso comune di questa parola: non amo le furbizie dei politici e i loro calcoli elettorali; amo la verità che è come la luce; la giustizia, che é un aspetto essenziale dell’amore; mi piace di dire a tutti le cose come stanno: bene al bene e male al male. Un uomo così fatto, non deve restare più oltre nella vita politica che esige – o almeno si crede che esiga – altre dimensioni tattiche e furbe! Ma se volete che resti ancora sino al termine del viaggio, allora voi non potete che accettarmi come sono: senza calcolo; col solo calcolo di cui parlava l’Evangelo: fare il bene perché è bene! Alle conseguenze del bene fatto ci penserà Iddio!”.

Un saluto ed un grande grazie ad Aldo

Aldo Covelli è stato uno dei “padri fondatori” del Cinema a Torre Boldone. Ha azionato cinema digitale -2014-2le prime macchine da proiezione dell’Auditorium di Torre Boldone e da anni aveva ripreso a sostenere le attività di proiezione con impegno, partecipazione, grande senso di responsabilità e facendosi maestro e genitore dei ragazzi che si sono avvicinati alle attività collegate alla proiezione e alla gestione dell’Auditorium dell’Oratorio di Torre Boldone.
Oggi, lo abbiamo salutato in chiesa e accompagnato in questo ultimo viaggio di proiezione verso l’abbraccio del Signore.
Aldo è stato un esempio per tutta la comunità, per la sua famiglia, per le amicizie e per tutti i suoi allievi “proiettori”!

C.I.

cinema digitale -2014-1Pubblichiamo queste righe scritte da un amico di vecchia data, proprio nel momento di mostrare il nuovo programma di film di inizio anno. Siamo certi che Aldo sarebbe stato ancora al suo posto accanto alla macchina per la proiezione per farci trascorrere l’ennesima bella serata seduti sulle poltrone del nostro auditorium. Un saluto ed un grazie anche dalla Redazione del sito.

Il Presepe, nella nostra chiesa parrocchiale

Nella nostra chiesa parrocchiale anche quest’anno è stato realizzato all’altare della Madonna un presepe, come i tanti che nelle nostre case si compongono di anno in anno, ma che ha voluto sottolineare quanto nella nostra tradizione comunitaria sia Presepe-2018_ (10)impegno di persone appassionate e sensibili a questo momento peculiare, dello srotolarsi della nostra fede nei tempi liturgici proposti dalla Chiesa. Il presepio quest’anno è stato creato da Stefano Sala, un giovane talento della nostra comunità, in memoria dell’indimenticabile Pietro Adobati che per tanti anni e con grande passione ha ideato e costruito i nostri apprezzatissimi presepi. Stefano ha coltivato questa sua passione fin da piccolo, nel pensare e realizzare presepi in casa sua o per parenti; dopo la maturità ha pensato bene di indirizzare la sua crescita culturale in questo settore e così specializzarsi negli studi ottenendo la laurea di “restauro-pittorico”. Autodidatta nell’apprendere tecniche e conoscenze dei materiali specifici, ha saputo addentrarsi nell’arte di comporre presepi osservando con attenzione e curiosità quanto di interessante e originale altri appassionati avevano realizzato nel corso degli anni, ottenendo così risultati  lodevoli per l’ammirazione di quanti hanno e avranno l’opportunità di visitare i suoi presepi. Un grazie riconoscente a Stefano per il suo impegno e la sua disponibilità, con un augurio che questa sua passione possa tradursi in un cammino colmo di soddisfazioni e apprezzamenti per la sua testimonianza di fede, attraverso l’arte semplice ma profonda, nel Natale del Signore Gesù.

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