La festa della Ronchella, la celebrazione della Messa

I festeggiamenti alla chiesetta della Madonna del Suffragio in località Ronchella hanno avuto il loro culmine domenica, con la celebrazione delle Sante Messe alle ore 8.00 e alle ore 10.00 che ha visto una numerosa partecipazione di fedeli, del vicinato e di tutta la parrocchia.

La celebrazione eucaristica delle ore 10 è stata concelebrata da tutti i sacerdoti che prestano servizio nella nostra comunità, celebrante Mons. Leone e concelebranti Don Diego vicario parrocchiale e don Tarcisio con Don Paolo coadiutori parrocchiali.

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Dal vangelo di Giovanni, cap. 20:

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

La Santa Messa partecipata da numerosissimi fedeli, provenienti anche da altri paesi che qui hanno ricordato e ritrovato  un po’ del loro passato, è stato un momento di devota preghiera e di intenso raccoglimento. Don Leone ci ha voluto ricordare come un tempo era chiamata  “la seconda domenica… dopo… Pasqua, in Albis”, ovvero quando i neobattezzati dismettevano la veste bianca, mentre ora è  definita la  “Seconda Domenica…di… Pasqua” o “della Divina Misericordia”, come abbiamo pregato nella colletta: ”Dio di eterna misericordia, che nella ricorrenza pasquale ravvivi la fede del tuo popolo, accresci in noi la grazia che ci hai dato, perché tutti comprendiamo l’inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti”.   

Questa domenica è stata proclamata Festa della Divina Misericordia da papa Giovanni Paolo II nel 2000. Il culto della Divina Misericordia è legato alla figura di Santa Faustina Kowalska, la mistica polacca canonizzata nel corso dell’Anno Santo del 2000, e di cui Giovanni Paolo II è stato molto devoto, come testimonia la sua seconda Enciclica Dives in Misericordia, scritta nel 1980 e dedicata appunto alla Divina misericordia.