Tra musica e parole…

Uno spettacolo che passa con disinvoltura dalla poesia di Erri De Luca alla terrigna consistenza di una leggenda Masai, per poi giocare con una caustica, impietosa e divertente trasmissione radiofonica degli anni sessanta. Alterna la minuziosa descrizione dei viaggi di Antoine De Sant Exupéry in terra d’Africa, alla gioiosa profondità delle parole di Alessandro Baricco in Castelli di Rabbia. Il tutto condito dalla musica di alcuni tra i più grandi interpreti della canzone italiana: da Fabrizio De André e Francesco Guccini, fino a Franco Battiato e Vinicio Capossela, per chiudere con la strepitosa Gianna Nannini. Un viaggio fluente e morbido, come quello dell’acqua nel letto di un fiume, divertente e poetico come l’onda che si infrange sugli scogli al calar della sera.

ACQUE, SIETE VOI A DARCI LA FORZA DELLA VITA. AIUTATECI A TROVARE NUTRIMENTO COSÌ CHE CI TOCCHI GRANDE GIOIA”.

Così l’incipit di Acqua di vita del Rig Veda, un antico inno sacro Indiano.

Un bene primario l’acqua, che ha tradizionalmente svolto un ruolo di pacificazione in ogni epoca, accompagnando la vita dell’uomo e scandendone le fasi d’evoluzione.

Nel corso di tutta la storia le fonti d’acqua sono state considerate sacre, oggetto di devozione e rispetto.

Una sacralità che trae ispirazione sia dalla potenza delle acque che dalla loro forza vitale.

L’acqua è l’elemento che caratterizza l’essere umano in tutto il suo ciclo vitale; dalla placenta dell’inizio, fino alle dolorose lacrime della fine.

Amata, lodata, cantata acqua, “NON SEI FONTE DI VITA, SEI LA VITA STESSA”.

aqva 2017