I saluti della comunità a Don Angelo e Don Diego

addio-don-angelo-scotti- (12)Ingresso-Don-Diego- (31)Rivediamo insieme le immagini dei saluti della Comunità a Don Angelo Scotti, in partenza per la Parrocchia di Vilminore, e Don Diego Malanchini, che da Stezzano è venuto ad occuparsi dei nostri ragazzi in Oratorio, ma anche di tutti i fedeli della nostra Parrocchia.

Un ringraziamento a chi ci ha lasciato, ed un augurio di buon lavoro di fede a chi è arrivato.

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Sala Gamma, Cinema di qualità “Agnus Dei”

All’interno del Settenario dell’Addolorata, il 23 settembre, sabato sera, alla comunità è stato rivolto l’invito a partecipare alla visione del film: ‘Agnus Dei’, nell’accogliente auditrium della nostra parrocchia. “Agnus Dei” è una storia vera, di fede e di violenza. La regista Anne Fontaine presenta la vicenda delle 25 religiose stuprate dai soldati russi nel ’45. “Polonia, anno 1945. Mathilde è una giovane dottoressa francese della AgnusDei2017- (2)Croce Rossa. Quando una suora polacca, cerca il suo aiuto, Mathilde la segue nel convento di benedettine, dove scopre che molte di loro, violentate dai soldati russi, sono rimaste incinte e sono sul punto di partorire. Tenuta al segreto professionale, cui si aggiunge quello imposto dalla Madre Superiora, Mathilde fa visita al convento di notte e supera gradualmente la paura e la diffidenza delle suore, arrivando a stabilire con una di loro, una profonda intesa…”. Con questa proiezione è così iniziata la programmazione dei film nell’auditorium Sala Gamma che ogni giovedì sera con inizio alle ore 21.00 ci proporrà delle visioni  cinematografiche di alta qualità, intercalate da film per famiglie nelle domenica 15 ottobre, 19 novembre e 17 dicembre con inizio alle ore 15.00.

Luciano Tintori

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La Processione dell’Addolorata

Nel pomeriggio di domenica 24 settembre si è svolta la tradizionale processione processione-addolorata-2017- (4)dell’Addolorata, culmine e chiusura del settenario di spiritualità mariana che ogni anno si celebra in onore e devozione alla Madonna. La celebrazione liturgica è stata aperta da una breve riflessione di Don Tarcisio, che come nelle sante messe celebrate in parrocchia, nelle quali ci è stato proposto la lettura del vangelo di Giovanni al cap. 19, 25-27, ci ha invitato a meditare sulla sofferenza e l’oblazione della Madonna sotto la croce. “Contempliamo quanto avvenne sul Calvario: Maria è stata da Gesù investita della missione di essere Madre di ogni discepolo che Gesù ama.  Quando il Signore affida a una persona una missione le dà anche i mezzi per compierla. E perciò è certo che Maria ha ricevuto la capacità di fare da Madre, nell’ordine dello Spirito, a ciascuno di noi”.

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“ In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”. 

La processione con il simulacro ligneo della Vergine con sulle ginocchia il Cristo morto, si è snodata partendo dal viale delle Rimembranze, salendo poi in via Don Urbani, via Mirabella, via Brigata Lupi e via Donizetti, tra canti, preghiere e brevi meditazioni. Nel frattempo il tempo da incerto che era, si è messo al brutto dando inizio ad un furioso temporale con anche qualche chicco di grandine.

Don Tarcisio che portava la teca contenente la reliquia della Vergine, i chierichetti, i portatori del simulacro che da tradizione sono i sessantenni, pertanto i coscritti nati nel 1957, con la collaborazione di volontari che puntualmente ogni anno danno un valido aiuto, i carabinieri e qualche generoso fedele hanno piamente e con intrepido coraggio continuato la processione portandola eroicamente a termine riponendo la statua dell’Addolorata nella chiesa parrocchiale.

Luciano Tintori

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L’assemblea della Comunità

Nella serata del 20 settembre scorso si è tenuta presso l’Auditorium parrocchiale l’Assemblea di Comunità. L’intento era quello di incontrare e far incontrare le persone che, a vario titolo e in modo diverso, sono impegnate nei vari ambiti e gruppi operanti in parrocchia, ma aperta anche a tutti coloro che si fossero sentiti parte di questa comunità, anche se non direttamente coinvolti in ambiti operativi. L’affluenza è stata decisamente notevole, segno di un bisogno più o meno palese di sentirsi appartenenti ad una comunità, dell’esigenza di far parte di una storia che parla di accoglienza, Assemblea Comunita- (5)condivisione, amicizia. Don Leone introducendo il suo discorso stupisce tutti, che forse di memoria si difetta un po’, ricordando che il suo primo incontro con la nostra comunità di Torre Boldone è avvenuto esattamente 20 anni prima, proprio il 20 settembre. Ha fatto una cosa bella don Leone quel mercoledi sera: ci ha raccontato la nostra storia. La storia di persone che stavano facendo un cammino, ma si ritrovavano un po’ stanchi, molto disorientati, forse anche demotivati. Racconta di aver incontrato persone sfiduciate che avevano perso la guida (don Mario Merelli era morto e poco prima di lui anche don Giacomo Canova, don Mario Carminati, direttore dell’oratorio era stato nominato a Capriate) e a cui erano saltati i riferimenti e di conseguenza sovvertiti gli equilibri. Qualcosa però stava cambiando: l’arrivo del ciclone don Alfio e quello più tranquillo di don Pietro completato dalla presenza di don Fabio, Assemblea Comunita- (3)avevano avuto completamento con l’ingresso in parrocchia del nuovo parroco, don Leone appunto (tempi d’oro quando la parrocchia si poteva permettere ben quattro preti!). Erano quelli di vent’anni fa tempi di profondi cambiamenti culturali e sociali e anche la parrocchia, pur avviata su buoni sentieri, aveva necessità di rinnovarsi, di darsi un volto nuovo e motivazioni più radicate. Era necessario creare un senso di appartenenza, di costruire una storia condivisa, da raccontare al futuro dei figli. Ed era necessario partire dalla fonte, da quel Battesimo che ci fa tutti figli per sentirci chiamati nella corresponsabilità, per dare consapevolezza della fede, comunione nella comunità, appartenenza, ministerialità. Passi compiuti giorno dopo giorno, con costante impegno, rimotivando il cammino finora percorso, ma dando nuovo vigore e senso all’operare, apportando quei cambiamenti che i tempi richiedevano, soprattutto nella liturgia e nella vita di oratorio, sono stati i punti cardine. Gratitudine viene espressa per coloro che si sono messi al servizio dei fratelli, per coloro che, soprattutto nella sofferenza, non hanno mai fatto mancare la preghiera, vero lubrificante per un motore Assemblea Comunita- (2)che deve sempre ben funzionare. Per chi ci ha preceduto in Cielo e veglia sulla nostra strada, per i religiosi e religiose presenti sul territorio, vera ricchezza e testimonianza forte e preziosa. La strada da percorrere è ancora lunga in un tempo di individualismo, consumismo, secolarizzazione. Negli anni la comunità è cresciuta nella cultura della fede: oggi la sfida è proprio quella di elevarsi per diventare sale buono che insaporisce la storia di una terra che rischia l’aridità e l’impoverimento. I problemi ci sono, di natura umana, sociale e spirituale, ma in un contesto di pluralismo culturale e religioso si deve essere in grado di leggere la vita e lavorare per darle senso e qualità. La risposta può venire sono da Cristo e dalla sua Chiesa, mettendosi al suo seguito ed annunciando il Regno di Dio, senza chiusure e preconcetti. All’insegna della gratuità, in una sintonia che esprima fraternità, per irradiare Cristo, il profumo della sua Verità. Il messaggio per la nostra comunità ci viene dal Vangelo “Li chiamò perché stessero con Lui e per mandarli”. (Mc. 3,13-15). Li chiamò. Il cristiano è il chiamato, in lui si esprime la bellezza della vocazione. Perché stessero con Lui: è la radice della vita cristiana, essere membra del corpo di Cristo per mezzo dei Sacramenti e della preghiera, tralci della medesima vite. Per mandarli: forti della vita in Cristo e pronti per la missione verso i fratelli.

Loretta Crema   

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Le immagini del saluto a Don Angelo

Domenica 17 settembre nella nostra parrocchia, nella celebrazione della Santa Messa delle ore 10,00 si è svolto il saluto a Don Angelo Scotti, in partenza per la parrocchiale di Vilminore. Concelebranti Don Leone, parroco, Don Giuseppe e Don Tarcisio, Saluto-Scotti-09-2017- (9)collaboratori e Don Diego, nuovo curato dell’oratorio. La prima lettura della liturgia eucaristica della XXIV domenica del tempo ordinario, dal libro del Siracide cap. 27  è una raccomandazione: “Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati”. La seconda lettura dalla lettera di San Paolo ai Romani cap. 14 ci esorta: “Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore”. Il brano di vangelo, tratto da Matteo cap. 18 è un esplicito invito a perdonare: “In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti… …Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.  Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari…. … “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva,

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i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avutopietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Don Angelo Scotti ha ringraziato riconoscente, la comunità di Torre Boldone, per l’accoglienza e la collaborazione ricevuta in tutti questi anni del suo ministero nella nostra parrocchia, augurando al nuovo curato Don Diego, un sereno e proficuo lavoro.

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Ed ora accogliamo Don Diego

 

Don Diego Maranchini

Prepariamoci ad accogliere colui che prenderà in mano i ragazzi della nostra parrocchia, don Diego Malanchini.

E’ stato ordinato prete nel maggio scorso, proviene da Stezzano ed è entrato in Seminario dopo alcuni anni di lavoro nel campo dell’ elettronica.

Ha miscelato il tempo dello studio con esperienze pastorali vissute in alcune parrocchie, da Santa Caterina al Villaggio degli Sposi in città, come già nella sua parrocchia di origine. Siamo certi che a Torre Boldone e si troverà bene, anche perché non gli mancheranno collaborazione e sostegno soprattutto nei primi tempi di ambientamento e di presa in visione della situazione della comunità e in particolare dell’oratorio.

Esprimeremo la nostra gioia accogliente al chiudersi del Settenario della Madonna, nella s. Messa solenne di domenica 24 settembre alle ore 10

La festività dell’Assunta

Nella chiesa dell’Assunta dell’Istituto Palazzolo in via Imotorre, la nostra comunità ha Immacolata-2017- (5)celebrato le Sante Messe festive delle ore 10.00 e delle ore 18.30 in sostituzione delle Sante Messe previste ordinariamente nella chiesa parrocchiale.

La prima lettura dall’Apocalisse di San Giovanni cap. 12, 1-10 ci ha proposto “una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo, una corona di dodici stelle…”.

La seconda ci ha ricordato, dalla Prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi cap. 15, 20-26: “Cristo risorto è la primizia; poi alla sua venuta, quelli che sono di Cristo”.

Il vangelo secondo Luca cap. 1, 39-56 ha fatto da sfondo a questa importante solennità liturgica:

“In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua”.

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L’anno che verrà

Copertina calendario pastorale 2017-18

Il calendario pastorale 2017-2018 è pronto, e presto sarà distribuito a tutte le famiglie della nostra Parrocchia dai volontari, per chi è curioso basta cliccare l’icona a fianco nella pagina principale, per aprire l’anteprima.

Buon anno pastorale a tutti

 

ll gruppo “Ti ascolto ringrazia”

ti ascolto“Sabato 20 maqgio 2017 l’Associazione Alpini di Torre Boldone ha effettuato, presso la CONAD di Torre Boldone, una raccolta di generi alimentari destinati al centro Ti Ascolto.  Sono stati raccolti circa 6 quintali di alimenti, per un valore approssimativo di 1.800 Euro.

Il centro Ti Ascolto ringrazia vivamente l’Associazione Alpini ed in particolare il sig. Del Prato per la presenza costante presso la CONAD durante la raccolta”.

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Tra musica e parole…

Uno spettacolo che passa con disinvoltura dalla poesia di Erri De Luca alla terrigna consistenza di una leggenda Masai, per poi giocare con una caustica, impietosa e divertente trasmissione radiofonica degli anni sessanta. Alterna la minuziosa descrizione dei viaggi di Antoine De Sant Exupéry in terra d’Africa, alla gioiosa profondità delle parole di Alessandro Baricco in Castelli di Rabbia. Il tutto condito dalla musica di alcuni tra i più grandi interpreti della canzone italiana: da Fabrizio De André e Francesco Guccini, fino a Franco Battiato e Vinicio Capossela, per chiudere con la strepitosa Gianna Nannini. Un viaggio fluente e morbido, come quello dell’acqua nel letto di un fiume, divertente e poetico come l’onda che si infrange sugli scogli al calar della sera.

ACQUE, SIETE VOI A DARCI LA FORZA DELLA VITA. AIUTATECI A TROVARE NUTRIMENTO COSÌ CHE CI TOCCHI GRANDE GIOIA”.

Così l’incipit di Acqua di vita del Rig Veda, un antico inno sacro Indiano.

Un bene primario l’acqua, che ha tradizionalmente svolto un ruolo di pacificazione in ogni epoca, accompagnando la vita dell’uomo e scandendone le fasi d’evoluzione.

Nel corso di tutta la storia le fonti d’acqua sono state considerate sacre, oggetto di devozione e rispetto.

Una sacralità che trae ispirazione sia dalla potenza delle acque che dalla loro forza vitale.

L’acqua è l’elemento che caratterizza l’essere umano in tutto il suo ciclo vitale; dalla placenta dell’inizio, fino alle dolorose lacrime della fine.

Amata, lodata, cantata acqua, “NON SEI FONTE DI VITA, SEI LA VITA STESSA”.

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La processione eucaristica

Mercoledì 31 maggio nella nostra comunità si è celebrata la giornata di chiusura del mese di maggio dedicato alla Madonna, con la Liturgia dell’ adorazione eucaristica che si è conclusa a sera, con la processione del SANTISSIMO SACRAMENTO per le PROCESSIONE-EUCARISTICA-2017- (18)strade del paese. La cerimonia di apertura, presieduta da Don Tarcisio, è stata caratterizzata nell’invito ai fedeli a meditare sulla festività specifica del giorno: la Visitazione di Maria alla cugina Santa Elisabetta. “In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta… in una città di Giuda… Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!… Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: PROCESSIONE-EUCARISTICA-2017- (15)«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri per Abramo e la sua discendenza, per sempre»…. (Lc. Cap. 1, 39-55) Il mistero della Visitazione, è il mistero della comunicazione mutua di due donne diverse per età, ambiente e della rispettosa PROCESSIONE-EUCARISTICA-2017- (3)vicendevole accoglienza. Due donne, ciascuna delle quali porta un segreto difficile a comunicare, il segreto più intimo e più profondo che una donna possa sperimentare sul piano della vita fisica: l’attesa di un figlio. Il mistero della Visitazione ci parla di una compenetrazione di anime, di un’accoglienza reciproca e discretissima, che non si logora con la moltitudine delle parole, ma che con semplici accenni di luci, di fiaccole nella notte, permette una comunicazione perfetta” [Da La donna nel suo popolo, Ed. Ancora, 1984, pp. 77ss]. La processione eucaristica si è poi conclusa all’oratorio Don Carlo Angeloni, davanti ad un caloroso falò, emblema dello Spirito Santo, disceso ad alluminare la nostra storia e la nostra quotidianità: “…Ricevete lo Spirito Santo…” (Gv. Cap. 20, 22). Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci colmi di Spirito Santo.

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