La domenica di San Martino Vecchio

Nel tardo pomeriggio di domenica 12 novembre a conclusione dei festeggiamenti per il Processione-SanMartino-2017- (34)Patrono San Martino si è svolta la ormai tradizionale processione con il simulacro ligneo raffigurante San Martino in atteggiamento di donare al povero la metà del suo mantello. Il vescovo, presente ai festeggiamenti, Mons. Valentino Di Cerbo, ha portato la teca con la reliquia del Santo accompagnato dal coadiutore Don Tarcisio, attorniato da tanti  chierichetti e preceduto da numerosi fedeli. Il gruppo ligneo è stato offerto tempo fa dal Gruppo Alpini di Torre Boldone, che poi ogni anno  è impegnato a portare la statua in processione dalla vecchia chiesa dedicata a San Martino vecchio alla parrocchiale. La processione guidata dal nuovo curato dell’oratorio Don Diego si è snodata da via San Martino Vecchio, attraversato il sotto passo e la linea del tram, in via Carducci per prendere poi via Bugattone, p.zza Giovanni XXIII  e arrivare così alla parrocchiale. Le preghiere, cammin facendo erano  proposte dal prevosto Don Leone, intercalate dal suono dei campanari di Bergamo che hanno reso la particolare celebrazione più solenne, invitando i fedeli al canto e alla lode del Signore. Nella piazza antistante la vecchia chiesa di San Martino nella giornata si è ripetuta l’offerta delle bancarelle che ogni gruppo parrocchiale ha allestito proponendo ai visitatori i loro lavori e il loro messaggio di solidarietà nell’ambito delle attività comunitarie. Presenti i rappresentanti della Protezione Civile del nostro territorio che hanno svolto un accurato servizio d’ordine, significativo il suono dei Campanari del Dindoca-2017- (38)Gruppo Bergamo che hanno allietato la giornata con melodie sacre inneggianti al Signore, graditissimi i numerosi giochi di legno rivolti ai bambini che hanno attirato la curiosità e l’attenzione di famiglie e visitatori facendo trascorrere una giornata in letizia, buono anche il tempo che ha faticato a trattenere la pioggia che poi nella tarda serata è esploso in un furioso temporale. Nella lode al Signore, con una solenne benedizione impartita dall’ospite illustre vescovo Valentino, nella chiesa parrocchiale si sono conclusi i festeggiamenti dedicati al nostro patrono, con un forte invito ad imitare  l’esempio e le virtù che il Santo Vescovo Martino ci ha lasciato quale testamento spirituale.

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La Messa di San Martino “Vecchio”

Domenica 12 novembre, ultima giornata di festeggiamenti del nostro Patrono, è stata celebrata la Santa Messa delle ore 10.00 sul piazzale antistante la vecchia chiesetta e prima parrocchiale dedicata a San Martino Vescovo.  Celebrante d’eccezione e nostro San Martino Vecchio 2017- (29)ospite d’onore il Vescovo Monsignor Valentino Di Cerbo, coetaneo e compagno di studi di Monsignor Leone, che lo ha ringraziato vivamente per aver accolto l’invito a presenziare ai festeggiamenti. Concelebranti il prevosto Don Leone con i collaboratori Don Diego e Don Tarcisio. Il vangelo,  specifico per la ricorrenza, dal cap. 25 dell’evangelista Matteo ci ha rammentato il valore nella semplicità, di ogni atto di carità rivolto ai fratelli nel bisogno:  “31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà 

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a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». 37Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto San Martino Vecchio 2017- (11)straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». 40E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». A conclusione della celebrazione liturgica la comunità di Torre Boldone ha voluto rinnovare i ringraziamenti a Mons. Leone,  prevosto da 20 anni in Torre Boldone, per la sua presenza attiva, operosa e generosa nel servizio ventennale alla parrocchia di San Martino Vescovo, attraverso un piccolo ma significativo dono: L’Evangeliario formato da tre volumi relativo ai tre anni liturgici, con il commento di Don Sergio Colombo e ornato dai dipinti di Don Giuseppe Sala.

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L’archivio della Parrocchia

Martedì 7 novembre 2017 presso l’aula conferenze del Centro Pastorale Santa Margherita, si è tenuta una conferenza dal titolo “L’ARCHIVIO PARROCCHIALE DI TORRE BOLDONE”. La Conferenza, inserita nella settimana di iniziative parrocchiali archivio parrocchiale 2017- (17)per i festeggiamenti del  patrono San Martino, era finalizzata a far partecipe la popolazione dell’esistenza e dell’importanza dell’archivio parrocchiale: archivio fatto di registri e annotazioni che dopo il Concilio di Trento (Concilio conosciuto come della “controriforma luterana”) i Parroci di ogni parrocchia furono tenuti a  redigere. Il dottor Giulio Orazio Bravi, relatore della serata, nostro illustre concittadino, da tutti  riconosciuto come esimio Ricercatore, Storico e Bibliotecario, ha ripercorso la storia dei registri parrocchiali a partire dalla fine del Concilio di Trento (1563), soprattutto quello principale:  il registro  dei matrimoni, a cui archivio parrocchiale 2017- (1)seguirono il registro dei battesimi e il registro dei funerali. Infatti il Concilio di Trento aveva stabilito le regole necessarie ed indispensabili  affinché il matrimonio avesse efficacia davanti a Dio e agli uomini, rendendo inefficaci tutte le tradizioni e i modi di “sposarsi” fino a quel tempo riconosciuti. Il dottor Bravi ha inoltre accennato alla bibliografia “passata” che annotava la tipologia dei   matrimoni ammessi prima del Concilio di Trento, per esempio il matrimonio segreto (Paolo e Francesca) e il matrimonio di fatto, e successivamente non più riconosciuti . Ha inoltre accennato al matrimonio a “tradimento” intentato da Agnese nei Promessi Sposi a danno di don Abbondio per maritare Renzo e Lucia, quest’ultima oggetto di perfide attenzioni da parte di Don Rodrigo. E’ grazie a questi registri che dal 1600 circa e fino all’unità d’Italia, allorquando la nuova anagrafe fu affidata ai Municipi di recente costituzione, che possiamo risalire a moltissime informazioni sulla popolazione del tempo. Dopo la trattazione del dottor Bravi che ha ampiamente soddisfatto le aspettative dei presenti, ha preso la parola il professionista che ha restaurato i registri parrocchiali che versavano in uno stato di degrado alquanto avanzato al punto da compromettere  l’utilizzo dei registri stessi: Paolo Brevi. Questi ha relazionato sul lungo e difficile lavoro che ha dovuto effettuare per recuperare i registri attaccati com’erano da umidità, macchie e muffe per riportarli all’aspetto originale o perlomeno per  permettere il loro utilizzo. La descrizione, molto tecnica, ha comunque fatto comprendere ai presenti la complessità dell’operazione di restauro durata circa 20 mesi. L’idea di restaurare parte dei registri dell’archivio parrocchiale era nata durante la  cena di chiusura della festa dell’Amicizia del 2015, allorquando parlando con il Parroco della possibilità  del Circolo Don Luigi Sturzo di utilizzare una parte degli utili della festa di quell’anno, utili realizzati grazie all’impegno e alla dedizione dei soci e collaboratori che permettono tutti gli anni lo svolgimento di tale festa, per una iniziativa culturale a favore della Parrocchia. Su consiglio del parroco Don Leone fu scelto di destinare il contributo al restauro di alcuni registri dell’archivio parrocchiale. La serata del 7 novembre è stato l’atto finale di tale impegno preso dal Circolo Politico Culturale don Luigi Sturzo.

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Il sabato di San Martino

san-martino-2017- (12)Sabato mattina son continuate le celebrazioni per il Santo Patrono della nostra parrocchia, con la Messa presenziata dal Vescovo Monsignor Valentino Di Cerbo, assistito da un nutrito gruppo di sacerdoti legati alla nostra parrocchia dalle origini o dal servizio prestato.

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La mattinata si è poi conclusa con la premiazione a sorpresa del nostro Parroco da parte dell’ Amministrazione Comunale, che ha consegnato a Don Leone il premio “San Martino d’Oro” per l’impegno prestato nei 20 anni trascorsi tra di noi. Tutta la comunità si è stretta attorno ai celebranti durante la Messa, e poi ha voluto testimoniare il proprio ringraziamento al Parroco per tutti gli anni donati per assistere la nostra Parrocchia, soprattutto dal lato umano, caritativo e spirituale ma anche dal lato più “terreno” delle opere di conservazione delle strutture parrocchiali, come la recente ristrutturazione dell’Oratorio, che sotto la sua guida , e con il contributo di tutta la comunità ha donato ai nostri ragazzi un luogo di incontro e preghiera accogliente e sicuro.

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Le bancarelle della solidarietà

Bancarelle-Solidali-2017- (11)Nella domenica del 5 novembre ultimo scorso, nell’ambito dei festeggiamenti del patrono della nostra parrocchia, San Martino vescovo, tutti i gruppi parrocchiali hanno esposto sotto il tendone del Centro Santa Margherita, la loro proposta associativa nell’ambito della comunità. Una giornata con pioggia a dirotto costante che comunque non ha fermato i numerosi volontari che operano e collaborano ad ogni livello e grado nelle associazioni  parrocchiali della nostra comunità, esponendo con coraggio ed abnegazione tutti i loro prodotti, la loro attività operativa e proponendo ai visitatori il loro messaggio  semplice ma profondo: una testimonianza forte che ha fatto trasparire impegno e generosità, attenzione e solidarietà. I visitatori, nonostante il brutto tempo e la pioggia continua, sono stati Bancarelle-Solidali-2017- (7)numerosi e soprattutto attenti al messaggio che di bancarella in bancarella veniva veicolato sotto forma di oggettistica varia, prodotti realizzati a mano dagli stessi volontari e opportunità di conoscere ogni gruppo operante nella nostra parrocchia. Il ricavato delle offerte raccolte attraverso l’esposizione dei lavori realizzati dalle varie associazioni, come ogni anno, verrà devoluto alle opere parrocchiali. Un grazie riconoscente ai visitatori che hanno sfidato la pioggia battente e sono venuti a visitare, condividere e sostenere il volontariato della nostra comunità di San Martino Vescovo. Un particolare ringraziamento speciale anche a tutti i volontari che con generosità hanno voluto esprimere con la loro presenza una forte ed ammirabile testimonianza di solidarietà fraterna.

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Il gioco dell’Oca sul sagrato

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Nel pomeriggio di sabato 11 Novembre sul sagrato della nostra chiesa parrocchiale uno scenario molto diverso dal tradizionale è apparso facendo meravigliare parrocchiani  assidui della nostra chiesa e passanti occasionali:  sul selciato stava ben disteso e in grandi dimensioni il GIOCO DELL’OCA. Chi fin dai tempi della fanciullezza non ha giocato almeno una volta a questo gioco semplice e divertente, attrazione singolare con annessi svariati imprevisti,  quali fermo un giro, ritorna al punto di partenza, quattro salti avanti, due dietro. Nel nostro gioco dell’oca nell’ambito dei festeggiamenti di San Martino, nostro patrono,  le caselle erano rappresentate da personaggi conosciuti della nostra comunità, pertanto in funzione al numero estratto da un grosso dado, si poteva cascare nella casella del panettiere, del farmacista, del vigile urbano o peggio ancora del dottore!

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Meglio invece se la casella rappresentava il nostro patrono San Martino: avanti a gonfie vele! L’ideatore e realizzatore del gioco dell’oca a grandezza naturale è il nostro compaesano e animatore Carlo Marcelli, che con tenacia e caparbietà ha voluto anche quest’anno proporre ai più piccoli questo gioco semplice e divertente, coinvolgendo gruppi familiari, nonni e parenti tutti. Numerosi i piccoli partecipanti che hanno condiviso con i più grandi un momento di gioco e di gioia comunitaria, e numerosi i curiosi che hanno fatto corolla attorno a questa presenza inusitata e speciale sul sagrato, davanti alla nostra chiesa,  la casa del Signore.

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Non solo messe e processioni…

Cre, cinema, cucù, sport, scuola, non solo messe e processioni!

“Noi cristiani è il Vangelo che ci rovina!”. Così è stato detto in battuta anche al nostro Vescovo in una riunione. Dove si parlava del fatto che i cristiani non possono assumere certa mentalità e certi atteggiamenti che umanamente sembrerebbero logici. Come la reciprocità nelle offese e nelle pretese. Non solo messe 2...Come  la fraternità a statuto… limitato. Come il dire Padre dei nostri, invece che Padre nostro. Come il tirarsi indietro nell’impegno per il bene comune e per la promozione delle persone e delle famiglie. Il Vangelo ci ‘rovina’. Una dolce rovina, una rovina consapevole e voluta. Passeremo per degli illusi o ingenui, agli occhi di tanti, ma crediamo di percorre un sentiero di umanità vera e compiuta. Così avviene quando i cristiani annunciano e testimoniano il Vangelo nei suoi risvolti provocanti, che contrastano mentalità e proposte apparentemente più appetibili, a volte più ‘popolari’, certo più aperte al consenso e all’applauso. Così avviene anche là dove, come cristiani, avviamo e sosteniamo certe iniziative che non sembrano legate direttamente alla missione della Chiesa, ma che sono espressione della sua charitas ad ampio raggio. Speriamo comunque in tutto questo di passare per saggi almeno agli occhi di Dio. Non solo messe 3...A ciascuno poi la sua scelta! Ovviamente con relativi frutti, ben diversi, per aver agito o con la alta ‘stoltezza‘ del Vangelo o con la piatta ‘saggezza’ degli uomini. Liberi, sì, ma responsabili. Con una mira bassa o con un orizzonte alto! Evangelizzazione e promozione umana. Questa è la missione della Chiesa e quindi di ogni parrocchia: annunciare il Vangelo senza oscurarlo o strapparne alcune pagine e tentare di viverlo con la certezza di dare senso e prospettiva alla vita, contribuendo alla promozione di una storia  ‘buona’ per tutti. E’ quanto la Chiesa nel corso dei secoli, pur con limiti e peccati dovuti a cristiani incoerenti, ha fatto: i santi sono lì a dirci di questa missione realizzata, con la loro voce, il loro stile e le loro iniziative. Un mosaico di bene, di cura degli uomini, di opere di misericordia. In ogni campo. Ancora oggi, pur in tempi e con modalità diverse, quest’opera di promozione umana continua. I missionari sparsi in ogni angolo della terra lo testimoniano. L’annuncio del Vangelo è già promozione e elevazione delle persone e dei popoli e le opere che lo rendono evidente sono il sigillo di questo annuncio. Le parrocchie, nel loro piccolo, ma nel concreto di un territorio, vi investono tanto in persone, tempo e denaro. Certo nella formazione cristiana dei battezzati, nell’offrire opportunità a chi cerca verità. Ma avviando anche iniziative che testimoniano la carità ‘politica’, la concreta partecipazione alla res pubblica locale, con attenzione alle persone che la compongono, facendosi  carico dei fratelli e della storia. Senza discriminazioni o pregiudizi. Così si è cercato di fare anche nella nostra parrocchia. Vogliamo ricordare di questi tempi  il progetto ‘Famiglia adotta famiglia’, che ha sostenuto e continua a sostenere con ‘sorsi di fiducia’ tante persone e famiglie di qualsiasi estrazione o provenienza. I quasi 300.000 euro per progetti mirati non sono una bazzecola! Vogliamo ricordare, in ambito caritativo e sociale, insieme con le tradizionali attività, il sorgere di proposte con gruppi dal nome significativo e anche simpatico: il Porsi accanto, il Ti ascolto, il Cucù e via di questo passo. Che dicono cuore, vicinanza, sostegno, pur se non definitiva soluzione dei problemi sociali. Cosa questa che spetta a politici e amministratori, nel grande dei ministeri e nel piccolo degli assessorati. Non solo messe 1...Che si ammantano di titoli che parlano di politiche sociali, politiche per i giovani, politiche per la cultura… Politica è avere a cuore la polis, la città con il bene dei suoi abitanti.       Ma in tutti i settori, non solo in quelli più appariscenti e dal consenso garantito. Possiamo evidenziare qui l’apporto della parrocchia per la promozione culturale, già con il messaggio evangelico che annuncia e che è fonte di crescita in umanità, ma anche con quanto ha investe e svolge nel nostro Auditorium – Sala Gamma. Gamma, appunto, di varie iniziative, curate in proprio o ospitate.  Tenendo saldo che la cultura, nel significato più nobile, è il fermento della storia personale e sociale e della vera ‘qualità della vita’ di un paese. E’ la ‘carità della verità’. Che non passa soltanto per qualche ‘evento’ (già in sé parola abusata e alquanto vuota!), ma gioca a 360 gradi per allargare la visuale della mente e del cuore, oltre i facili ragionamenti ‘di pancia’. Vogliamo ancora mettere in conto quanto l’Oratorio fa soprattutto nei riguardi delle nuove generazioni in fatto di aggregazione, di animazione educativa (non solo religiosa), di impegno ricreativo, sportivo, teatrale. Un capitolo immenso di ‘presa in carico’, di disponibilità di giovani e adulti e pure di impegno economico. E non vorremmo lasciare nella penna l’impegno, che data da anni ormai, per il Sostegno scolastico pomeridiano a ragazzi delle elementari e delle medie. E tanto meno vogliamo minimizzare il servizio svolto dalla Scuola di alfabeto e cittadinanza per immigrati residenti a Torre, cittadini di Torre, per un loro migliore inserimento e una opportuna integrazione. Che va a beneficio loro e di conseguenza dell’intero paese. La sbandierata res pubblica, cesto di appartenenza e fucina di servizi, che è tale solo se è a cerchio completo. Altrimenti è res parziale e miope. E qui in effetti, ma anche in altri ambiti, viene spontanea una domanda: ma la parrocchia è tenuta a ‘coprire’ di suo, in energie umane e denaro, questi servizi? Non dovrebbero essere di specifica competenza e a carico dell’Istituzione civile, chiamata a coglierne l’esigenza e l’utilità per l’intera società? O almeno le Istituzioni dovrebbero attuare il principio costituzionale della ‘sussidiarietà’, per la quale se esse non gestiscono in modo diretto, però appoggiano, sostengono e cercano anche di finanziare l’impegno di persone e di gruppi che le suppliscono, mettendoci il loro tempo e la loro disponibilità. La ‘sussidiarietà’: tutt’altro quindi che la ‘pretesa’ di avere tutto gratis, dell’Ente pubblico, come è stato scritto. Se non l’appoggio economico, che non sarebbe una benigna elargizione ma un sacrosanto dovere, non dovrebbe mancare almeno l’apprezzamento e l’incoraggiamento. Attività come la Scuola di italiano per immigrati, ma non solo, chiaramente chiamano in causa le Istituzioni civili, visto che svolgono un servizio di promozione sociale. E’ evidente che la parrocchia, che oggi offre anche questa iniziativa, fa supplenza, investendo in persone e denaro. Ma intende proseguire, e continuerà la sua attività presso il Condominio solidale delle Suore Poverelle, valutato che è impensabile e contraddittorio reggere quanto viene chiesto dalla stessa Istituzione civile per l’uso di ambienti pubblici, La Scuola chiude, quindi; ma la Scuola… riapre per rinnovata iniziativa della parrocchia stessa, per l’impegno delle volontarie (dedite pur con motivazioni diverse, ma sempre in sintonia…!), per il sostegno di persone e gruppi, per l’appoggio delle Poverelle. Il tutto per il bene di persone e famiglie… regolarmente del paese! E quindi a vantaggio del paese. Lo ribadiamo di questa come di altre ben note iniziative parrocchiali rivolte a tutti i residenti. Questa si chiama promozione umana, cura della città degli uomini, portata avanti dalla Chiesa. In proprio e in nome di quel Vangelo, che… ci ‘rovina’. Una rovina che non crea macerie anzi edifica umanità. Abitando l’oggi del paese e sporgendo lo sguardo sul domani, un domani che è già alla porta e che vorremmo avesse sapore di speranza per tutti.  Sacrosanta rovina!

don Leone, parroco

                                                                                                          don Leone, parroco

La Liturgia dei Santi Angeli Custodi

DSC07877Nel pomeriggio di lunedì 2 ottobre nella nostra chiesa parrocchiale si è celebrata la Liturgia dei Santi Angeli Custodi: invitati speciali tutti i bambini della nostra comunità unitamente ai genitori e ai nonni, dei quali oggi la società civile festeggia la loro presenza viva ed operosa all’interno della nostra quotidianità. La breve e partecipata cerimonia è stata celebrata dal prevosto Mons. Leone, il quale dopo aver dato lettura del vangelo tratto da Marco al cap.10, ha proposto una breve meditazione sottolineando l’importanza educativa dei genitori e dei nonni, nel percorso di crescita umana e spirituale dei nostri figli.

DSC07882“[13]Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. [14]Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. [15]In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». [16]E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva”.

A conclusione una benedizione speciale a tutti i bambini presenti che con i loro accompagnatori hanno gremito la chiesa con partecipazione gioiosa, strilli e qualche pianto disperato. E come ogni anno, un ricordo  prezioso: un angioletto splendido con annessa calamita da posizionare sul cruscotto dell’auto, affinché divenga un segno esplicito di devozione e protezione costante.

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