Ricordi della festa del Patrono: la Messa di San Martino

Nella mattinata di lunedì 11 novembre, nella nostra parrocchia è stata celebrata la Santa Messa solenne per la ricorrenza liturgica del nostro patrono San Martino vescovo.

Celebrante Mons. Leone Lussana, prevosto, unitamente a molti Sacerdoti intervenuti per la lieta festività, sacerdoti nativi del nostro paese o che qui hanno trascorso parte del loro ministero sacerdotale negli anni passati.

La liturgia della Parola ha avuto il suo fulcro centrale nel brano dal vangelo di Matteo cap. 25:

31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo,35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». 37Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». 40E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».

Don Leone, riprendendo poi nell’omelia la vita di San Martino, ha sottolineato la valenza dell’umile gesto di condivisione del mantello, evidenziando il messaggio che nel tempo attuale traspira e si adagia sulla nostra comunità: il mantello consegnato!

L’alleanza del buon vicinato, vissuta giorno per giorno, che parte dallo sguardo e si concretizza in disponibilità, dialogo e sostegno alle persone nella sofferenza, con attenzione particolare verso i più deboli della comunità, facendosi carico di molteplici disagi, sommerse solitudini e povertà nascoste.

Il mantello consegnato! Magnifico emblema della nostra festa patronale, della nostra pia devozione al vescovo  Martino, nostro indicatore di rotta nel vissuto quotidiano… ed è il mantello che in queste giornate di festa e di movimento dentro il territorio si innalza prepotente più che mai a farci doverosa memoria del nostro impegno, sociale, civile e religioso. Un mantello che, realizzato da un gruppo spontaneo, viene ogni anno “consegnato” simbolicamente all’intera collettività avvolgendo letteralmente la nostra comunità in un vincolo di solidarietà e condivisione.

La festosa e partecipata liturgia, con la presenza delle autorità civili del nostro Comune, si è poi conclusa con il tradizionale canto di San Martino, diretto come sempre dal nostro amico Carlo e la distesa del mantello sopra le teste di tutta la comunità presente nell’affollata chiesa.

 L’icona di San Martino si erge sopra le nostre teste, cammina nelle nostre strade, testimone fedele di condivisione di cui il mantello ne è l’emblema regale, ma non solo.

La biografia di san Martino evidenzia la magnanimità del soldato romano, la vita monastica del monaco Martino dedito alla preghiera, facendone emergere un tracciato di vita mistica in umiltà e carità. Martino uomo della Parola: i suoi uditori rimanevano colpiti nel profondo del loro cuore perché le sue parole si radicavano nell’intimità con Dio, intimità acquisita nella preghiera e nell’autenticità del suo incontro con il prossimo. Martino uomo dedito alla contemplazione:  motore efficace dell’azione, si dedicò con zelo all’adempimento dei suoi doveri episcopali privilegiando l’accoglienza di sofferenti ed emarginati della vita.