Giornata della cultura e della comunicazione
PROPOSTE DALL’ORATORIO
Il san Martino bastonato
I nostri Alpini sono saliti fino in Val Gardena per procurarsi la statua di s. Martino da offrire alla parrocchia.
La Val Gardena è terra di antica tradizione per il buon legno e per la capacità e finezza dei suoi artigiani intagliatori. Anche il parroco del piccolo paese di s. Martino al Tagliamento, pressato dalla sua gente perché dotasse la chiesa di una bella statua del patrono, si premurò di prendere contatto con una bottega artigianale altoatesina.
La scelta si presentava agevole, viste le abbondanti offerte e visto che il soggetto era di ampia devozione. Si accordò con il fedele sagrista e un altro parrocchiano che si diceva esperto d’arte e partì, deciso a portarsi a casa la desiderata immagine del santo.
Una bottega ben fornita e da lustrarsi gli occhi, tra statue di santi e oggettistica religiosa e casalinga.
Ma il parroco mirò subito a scovare il santo del mantello. Ma, meraviglia, l’artigiano intagliatore cominciò a mostrargli non una ma diverse tipologie di statue del santo Martino. Ma come: non era pressoché unica la iconografia del santo?L’aveva sempre visto troneggiante sul suo cavallo, con la veste del soldato e intento a dividere il mantello per donarlo a un povero! Macché: accanto all’immagine tradizionale, ben riconoscibile, ecco un san Martino che, invece di brandire la spada per tagliare il mantello, la sfodera tagliando un orecchio al poveretto indifeso; eccone un altro che addirittura, con fare adirato, si accinge a colpirlo al petto, stendendolo a terra mezzo morto.
E infine, per colmo di stupore, ecco un altro san Martino, lui stavolta gonfio per le bastonate ricevute e con ampie ferite su tutto il corpo: preso di mira da qualcuno che non aveva gradito il fatto che stesse condividendo il mantello con il mendicante.
Il parroco di s. Martino al Tagliamento strabuzza gli occhi, quasi per svegliarsi da un brutto sogno e, smarrito di fronte all’evidenza delle statue, si rattrista al punto da decidere per un immediato e frettoloso ritorno a casa, dimentico perfino di aver promesso un buon pranzo ai suoi fedeli accompagnatori.
Raggiunta casa, cerca di riprendersi e si raccoglie in tormentata preghiera. Ma non riesce a prender sonno, torturato da quelle statue che continuano ad abitare la sua mente. E che gli rimandano il pensiero che forse c’è un richiamo alla triste realtà in quelle immagini scolpite. Finisce col pensare che forse anche al suo paese rischia di essere in atto qualcosa di quanto ha visto raffigurato. Un presentimento che lo rimanda a una certa mentalità che qua e là sente riflessa sulla bocca di alcuni parrocchiani e descritta sul quotidiano che legge ogni mattina. Quella mentalità che una volta si declinava con “gli altri si arrangino” e oggi dice di voler “restringere l’ambito della comunità” e quindi, detto più chiaro, di mortificare la solidarietà. O viceversa: di restringere la solidarietà, mortificando la comunità. Anche il cuore del parroco qui si restringe e piange: dov’è andata a finire la fraternità che si fa accoglienza, che aveva imparato dai suoi genitori, non certo benestanti, al passaggio di ogni povero?
Dove la sua predicazione che sembrava tener salda la lunga tradizione di cristiana condivisione, del prendersi cura degli altri?
Dove il rispetto per la dignità di ogni persona, qualunque faccia abbia e da qualsiasi parte venga, come solennemente sta scritto perfino nella Costituzione, oltre che nel Vangelo?
E il papa Francesco, che tanti applaudono e che tengono come profeta di tempi nuovi, viene poi ascoltato, lui che ha parlato di ‘globalizzazione dell’indifferenza’, facendo capire che è cosa sporca?
E poi, quella domanda che viene giù fino a noi dalle prime pagine della Bibbia:” dov’è tuo fratello?”, come a dire che cosa ne hai fatto, che cosa ne stai facendo di lui?
E la pagina forte del Vangelo, in cui si dice come sarà pesata la nostra vita: avevo fame, ero malato, ero forestiero … ?
Tradotta poi nelle opere di misericordia che fanno da ritornello al catechismo: dar da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, e così via.
In un sentiero di cura e di solidarietà, che non sono fatte solo di ‘risorse economiche’, come qualcuno vorrebbe farci credere, ma soprattutto di risorse umane, di risorse del cuore.
Come stanno a dimostrare le tante persone che, in modo personale o in gruppi e associazioni, sono attente ai fratelli nella vita. Tutt’altro che perse a mettere ‘pannicelli’ caldi’ sulle ferite dell’umanità e dell’ambiente senza risolvere i problemi, come qualcuno ha scritto.
Certo tutto fatto con la testa sulle spalle e con legalità e prudenza, siamo per l’accoglienza pulita, ma senza restringere lo spazio, qual famoso spazio appunto della accoglienza.
Perché la terra è di Dio, sta pure scritto, e quindi offerta a tutti, data a noi in amministrazione saggia e generosa, non in proprietà assoluta e con diritto di erigere muri o steccati.
Il bravo parroco fu preso da timore, ricordando quelle statue: la paura di dover cambiare iconografia al suo patrono e di dover perfino cancellare il nome scritto sull’arco della chiesa.
E si ricordò che stava scritto perfino sullo stemma comunale: come avrebbero risolto la questione gli eletti dal popolo, per non crear scintille o cortocircuiti tra paese e patrono? Doveva sfogarsi con qualcuno: decise di parlarne domenica alla messa. Un po’ per trovare conforto e magari qualche smentita ai suoi turbamenti, un po’ per certificarsi che di quelle statue lui sarebbe tornato a prenderne una, ma quella di antica tradizione e giusta, giusta per il paese e la sua gente che non si sarebbe smentita in solidarietà e condivisione. Un po’ per invocare con la sua comunità il miracolo che gli stava a cuore. Per il bene di tutti, ma proprio tutti, e poter così dire con animo sincero il Padre nostro. ‘Nostro’, appunto, non Padre ‘dei nostri’ Quel Padre che nessuno esclude e tutti pone al sicuro sotto il suo mantello.
Di cui è immagine il mantello del santo patrono.
Il parroco finalmente prese sonno e sognò di tornare in Val Gardena.
A colpo sicuro.
don Leone, parroco
Buon Natale dalla redazione
ANCHE QUEST’ANNO LA NOTTE SI ILLUMINA
TEMPO DI AVVENTO
Riflessione sul Vangelo domenicale

in famiglia o a gruppi nelle case o dalle Suore in Imotorre e al Centro s. Margherita
giovedì 27 nov.
giovedì 4 – 11 – 18 dic.
Il canto del vespro:

“Dio, che di chiara luce tessi la trama al giorno, accogli il nostro canto nella quiete del vespro.”
sabato 30 novembre – 7 – 14 – 21 dicembre – ore 17,50
Cittadini degni del Vangelo
Incontri attorno al tema dell’anno pastorale
martedì 2 dicembre ore 20,45 “Abitare da cristiani la città”
martedì 9 dicembre ore 20,45 “L’invito di papa Francesco ad uscire”
martedì 16 dicembre ore 20,45 “Educare a una città solidale”
Gli incontri si tengono in auditorium – Sala gamma
L’agnellino Lino racconta
Catechesi del buon Pastore per bambini da 3 a 6 anni e 1^ elementare
domenica 30. novembre – 7 – 14 – 21 dicembre
dalle ore 9,45 alle ore 11 – in oratorio
* domenica 21 dic. sono invitati anche i genitori
Al culmine dell’Avvento

La notte che si illumina arte, musica, canto, preghiera nelle chiese del vicariato con invito a passare da una all’altra come segno di comunione e augurio
Sabato 21 dalle ore 20,30 alle 23
Veglia del Natale e s. Messa mercoledì 24 alle ore 23,15
Il sacramento della Penitenza
celebrazione personale
– ogni venerdì dalle ore 10 alle ore 11,30
– ogni sabato dalle ore 10 alle ore 11,30 e dalle ore 16 alle ore 18
– sabato 21 dalle ore 9 alle 11,30 e dalle ore 16 alle ore 18
– martedì 23 dalle ore 9,30 alle ore 11,30 e dalle ore 15 alle ore 18
– mercoledì 24 dalle ore 9 alle ore 11,30 e dalle ore 15 alle ore 19
celebrazione comunitaria
lunedì 22 alle ore 16 e alle ore 20,45 (adolescenti e giovani)
DA GENNAIO ALL’AUDITORIUM
PER VEDERE LE LOCANDINE, I TRAILER E LE RECENSIONI DEI FILM GUARDA IL SITO DELL’AUDITORIUM ALL’INDIRIZZO:http://cinema.parrocchiaditorreboldone.it/
SI CHIUDE LA SERIE DI ARTICOLI SULLA STORIA DELLA NOSTRA CHIESA
Concludiamo i festeggiamenti per il compleanno della nostra Chiesa Parrocchiale, parlando un po’ della sua storia, quest’ultima volta l’argomento è :
“I Benefattori di ieri e di oggi”
Clicca sulle immagini per accedere agli articoli di Rosella Ferrari pubblicati anche sul Notiziario di Settembre e Ottobre , e e nel menu Arte e Cultura del sito, insieme agli altri precedenti episodi della storia delle nostra Chiesa
MEGLIO PRESTO CHE TARDI
Lo chiamavano ‘corso’: dal tono un po’ troppo aziendale o scolastico. Poi lo hanno chiamato ‘percorso’: già meglio, si innesta l’idea di un cammino più che di una serie di conferenze. E oltretutto fatto in buona compagnia. Ora si precisa: ‘percorso verso il matrimonio e … anche più in là’. Perfetto: è chiaro che la celebrazione non è l’atto finale, ma quello iniziale. Di una scelta tutt’altro che formale. Alla proposta, che prenderà il via giovedì 15 gennaio, si dà l’ adesione in ufficio parrocchiale entro Natale.
Negli ultimi otto anni più di cento coppie hanno frequentato il percorso in preparazione al matrimonio che offre la nostra parrocchia, coppie non solo di Torre ma anche di altri paesi.
Da tempo la Chiesa propone questa iniziativa e ne ritiene necessaria la frequenza per disporsi a celebrare con consapevolezza il Sacramento. Probabilmente alcune coppie un tempo di iscrivevano per assolvere un obbligo, oggi il questionario anonimo di gradimento di fine corso parla un linguaggio diverso: “E’ una grande opportunità e ci è stata molto utile”. “Anche se non fosse obbligatorio è utile partecipare e inviterei anche chi ha solo un’idea iniziale di vita in coppia a frequentarlo”. “Anche tra noi due, chi era più titubante ha maturato, grazie al corso, maggior consapevolezza riguardo al dono del matrimonio”. “E’ stato tutto molto interessante, per niente noioso, molto coinvolgente e lo rifaremmo senza ripensamenti!”.
Il nostro percorso prevede dieci incontri serali ed mezza giornata conclusiva di ritiro. La gran parte delle coppie afferma che sarebbe auspicabile avere anche più tempo per una restituzione personale dopo le parole dei relatori. Qualcuno ha espresso il desiderio di maggior tempo per un incontro diretto ed esclusivo tra la coppia di fidanzati con una delle coppie accompagnatrici. Queste ultime, con don Leone, approntano ed ogni anno rivedono le tappe del percorso affinché sia efficace ed adeguato alla realtà che cambia. Esse accolgono i fidanzati e si mettono in gioco nel portare la propria esperienza di coppia e di famiglia (c’è chi è sposato da pochi anni e chi ha già superato il 30° di nozze).
I relatori sia laici che preti stimolano i presenti alla riflessione e al dialogo e li coinvolgono su molti e vari temi, anche quelli più concreti che mettono le coppie d’oggi a dura prova.
Con l’aumento delle coppie di conviventi tra gli iscritti viene particolarmente apprezzato e cercato l’approfondimento sulle differenze tra il matrimonio celebrato nella Chiesa come sacramento e le altri forme di unione.
Numerosi i fidanzati che dicono di aver riscoperto il senso cristiano della vita e della famiglia lungo il percorso, dopo anni di lontananza dalla Chiesa.
Non mancano momenti conviviali che facilitano la conoscenza tra coppie e un contatto più personale e significativo, al punto che quasi tutti desiderano potersi rivedere come gruppo e con gli accompagnatori per affrontare argomenti attinenti la famiglia, la fede e la vita della comunità.
Quasi un presentimento: camminare da soli è sempre più difficile e rischioso.
Betta e Alberto
INCONTRO CON BABA FULGENZIO
Lunedì 8 dicembre, Baba Fulgenzio sarà a Torre Boldone per il consueto incontro con la nostra comunità, che da anni supporta il Villaggio della Gioa con tante adozioni a distanza, l’invito è aperto a tutti, alle ore 16 presso il Centro S. Margherita
Per chi vuole leggere la lettera di ringraziamento inviata da Padre Fulgenzio alle famiglie adottive,
clicca qui o sull’immagine a fianco
Le immagini della Festa di San Martino
I festeggiamenti per la solennità del Santo Patrono sono appena terminati, rivediamoci nelle immagini catturate dai nostri fotografi, per ora sono disponibili le immagini della Festa di San Martino Vecchio di domenica scorsa, cui seguiranno quelle della giornata odierna.
Clicca sull’immagine per accedere alla galleria fotografica
IL PROGRAMMA DELLE FESTE DI SAN MARTINO
Il cerchietto a San Martino
ALL’AUDITORIUM NELLA SETTIMANA DEL SANTO PATRONO
Come tutti gli anni, nella settimana di festeggiamenti del nostro S.Patrono S.Martino, ci sono molte manifestazioni raggruppate nei giorni di San Martino:
10/11 Serata Acli dalle 20.30
11/11 Spettacolo di Oreste Castagna nel pomeriggio
13/11 Settima proiezione cinema di qualità
14/11 Consiglio comunale
16/11 Spettacolo corto in mattinata – pomeriggio cinema per le famiglie
Vi invitiamo a partecipare numerosi!
Camminiamo per la Festa di San Martino
IL TEMPO DEI SANTI E DEI MORTI
SABATO 1 NOVEMBRE – FESTA DI TUTTI I SANTI
Ss. Messe secondo l’orario festivo
ore 10,00 – s. messa e memoria dei caduti nelle guerre
ore 15,00 – Preghiera in chiesa e di seguito pellegrinaggio al Cimitero
Per la sera un segno: un lume alla finestra di casa
DOMENICA 2 – MEMORIA DI TUTTI I DEFUNTI
Ss. Messe secondo l’orario festivo – ore 15 (al cimitero)
ore 18,30 – celebrazione in memoria dei defunti durante l’anno pastorale 2013 – 2014
DA LUNEDÌ 3 A VENERDÌ 7
alle ore 15 si celebra al Cimitero, (non si celebra in chiesa alle ore 16)
CELEBRAZIONE DELLA PENITENZA
Lunedì 27 ottobre alle ore 20.45 per adolescenti e giovani
Venerdì 31dalle ore 9,30 alle ore 11,30 e dalle ore 16 alle ore 18
Sabato 1 dalle ore 9,30 alle ore 11,30
WEEKEND ALL’ORATORIO CON AVIS E AIDO
Quando si inizia ad avere una storia da raccontare.
Quando esci dalla barriera della missione ti bastano pochi minuti per arrivare, ma la strada è ricca di incontri… la signora che siede con il suo banchetto al bordo della strada ti salut
a sempre con un gentile “bonjour”, una bambina urla “Fede!!! Simo!!!”, fai pochi passi e il signore che si è installato con il suo negozietto, sempre sul ciglio della strada, ti saluta con un sorriso e un lieve cenno della mano…un ragazzo ti ferma per chiederti di un’iscrizione, un altro ti saluta, ti domanda se hai dormito bene e ti si affianca nel cammino.
Svolti l’angolo e la barriera con il grande logo colorato del centro comunitario ti appare davanti.
Basta entrare, arrivare al “biwo” (l’ufficio) e si è già formata la coda di bambini che chiede il pallone per giocare, due o tre giovani chiedono il domino e molte più persone chiedono la corrente per poter ricaricare i cellulari. Non sempre la corrente nazionale viene mandata nelle case e così ci si ritrova ad avere cellulari collegati ovunque!
Quando Wilkinson appare alla porta del “biwo” ha già lo sguardo attento a tutto ciò che gira attorno. È un giovane al quale è stato affidato il ruolo di responsabile, ma oltre alla responsabilità ha la passione, l’entusiasmo e ci mette il cuore in quello che fa!
Monsieur Ulrick è sempre il primo ad arrivare con un passo calmo e deciso, si affaccia alla porta, saluta e si dirige nella sala del cucito preparando lo spazio e accogliendo le donne.
Ogni giorno per due ore quattro gruppetti di donne si alternano per il corso di cucito. Hanno imparato a cucire a mano, hanno iniziato a lavorare con la carta, hanno imparato a prendere le misure e hanno realizzato i primi modelli di gonna.
Il giorno in cui M. Ulrick ha mostrato loro le macchine da cucire c’era un entusiasmo palpabile nell’aria!
M. Ulrick non è il solo insegnante, come lui anche Madame Lucienne ha due gruppi di donne, uno per il cucito e uno per il ricamo e l’uncinetto.
Man mano che il lavoro di taglia e cuci inizia, il centro prende vita.
Il fischietto suona e l’allenatore è pronto per iniziare l’allenamento di calcio con i suoi 15 bambini nell’uniforme rossa e bianca che identifica le tre squadre del centro.
Nella grande sala rimbalza la pallina da pingpong che affascina giocatori inesperti, ma determinati a fare la loro partita.
Le pedine del domino schioccano sul tavolo sotto il colpo deciso dei giocatori…si gioca così, la pedina va piazzata con forza, TAC!
Fuori i bambini corrono, gridano, giocano a palla e sbirciano dai buchi delle finestre la lezione di danza.
La musica haitiana o hip hop risuona nella sala mentre l’insegnante mostra i passi ad un folto gruppo di ragazze, donne o bambine.
Ma la musica suona anche in un’altra sala dove il coro sta provando i canti per la messa. Ogni domenica alle 7 di mattina la grande sala del centro diventa una cappella che ospita l’eucarestia presieduta da Padre Carl, padre scalabriniano responsabile del centro.
I giovani arrivano a coppie, a piccoli gruppi, sparsi qua e là. Si salutano ed entrano nella stanza. Oggi è giorno di riunione del JEVAC, JeunesVolontaires pour l’avancement de la communauté. Sono una quarantina di ragazzi e ragazze tra i 15 e i 25 anni che ogni settimana si ritrovano per parlare, per seguire conferenze e confrontarsi tra loro.
Il comitato di gestione cerca di organizzare gli incontri. Si è ancora all’inizio e il gruppo deve essere supportato e guidato, ma ha buone prospettive e nonostante le difficoltà può diventare l’ossatura portante del centro!
Il pomeriggio scorre veloce e il “biwo” è sempre super affollato di ragazzi che si fermano a chiacchierare e di persone che chiedono informazioni. Le iscrizioni per il corso di alfabetizzazione degli adulti sono ancora aperte e ci sono molti posti liberi, le squadre di basket non sono ancora complete e il corso di italiano accoglie sempre nuovi allievi.
Quando inizia a scendere il buio le varie attività sono ormai concluse. Wilkinson parte per il suo giro per ritirare palloni e giochi.
Le prese della corrente si svuotano e qualche volenteroso annaffia le piante che si spera crescano in fretta!
Le porte si chiudono, la barriera è ormai alle spalle e tra una chiacchiera e l’altra si torna con gli ultimi ragazzi rimasti verso casa.
Un’altra giornata si è conclusa in questa strana e calda terra haitiana.
Tante parole e pensieri continuano a girare per la testa e se si guarda indietro si vede tutta la strada percorsa…dai primi mesi quando non esisteva nemmeno la struttura del centro, quando si è fatta la prima riunione con le famiglie invitate una ad una bussando alla porta di casa, quando l’unico giorno di attività era la domenica e con un pallone si giocava tutti insieme, quando sono iniziate le attività con i giovani, le domeniche di animazione, i campi estivi per i bambini…
Fino a qui…un susseguirsi di fatti, attività, fatiche, discussioni, volti, parole, richieste…
Fino a qui…in questo centro comunitario che piano piano sta nascendo, prendendo la sua consapevolezza e identità.
Ci si mette la testa, l’energia, il cuore e si sogna che possa diventare un piccolo grande luogo di comunità.
Fede&Simo
N.d.r. Tutto questo è stato possiblie grazie anche ai fondi raccolti nella nostra parrocchia con il progetto 2013, per il 2014 verrà proposto un nuovo progetto di aiuto, che partirà durante le feste patronali.
All’Auditorium è iniziata l’era digitale
Articolo tratto da Bergamonews:
A Torre Boldone prende il via la nuova rassegna di film di qualità nella sala Gamma, alla memoria di Franco Locati, dell’auditorium parrocchiale. In programma, in totale, ci sono 9 pellicole a cadenza settimanale, il giovedì sera, proiettate con la nuova macchina da proiezione digitale.
Giovedì 2 ottobre si comincia con il film commedia “Grand Budapest Hotel”, di Wes Anderson” (durata: 103min). Al centro della pellicola ci sono le avventure di Gustave H, leggendario concierge di un lussuoso e famoso albergo europeo, e di Zero Moustafa, un fattorino che diviene il suo più fidato amico. Sullo sfondo il furto e il recupero di un celebre dipinto rinascimentale, la violenta battaglia per impadronirsi di un’enorme fortuna di famiglia ed una dolce storia d’amore. Il tutto tra le due guerre, mentre il continente è in rapida e radicale trasformazione.
In calendario, poi, ci sono:
– Giovedì 9 ottobre il film drammatico “Still life”, di Uberto Pasolini (87min): diligente e premuroso, il solitario John May è un impiegato del Comune incaricato di trovare il parente più prossimo di coloro che sono morti in solitudine. Quando il reparto viene ridimensionato a causa della crisi economica, John dedica tutti i suoi sforzi al suo ultimo caso, che lo porterà a compiere un viaggio liberatorio e gli permetterà di iniziare ad aprirsi alla vita.
– Giovedì 16 ottobre il film commedia “Smetto quando voglio”, di Sidney Sibilia (100min), che nel cast annovera i nomi di Valeria Solarino, Edoardo Leo e Neri Marcorè. Il protagonista, Pietro Zinni ha trentasette anni, fa il ricercatore ed è un genio. Ma questo non è sufficiente. Arrivano i tagli all’università e viene licenziato. Cosa può fare per sopravvivere un nerd che nella vita ha sempre e solo studiato? L’idea è drammaticamente semplice: mettere insieme una banda criminale come non se ne sono mai viste. Recluta i migliori tra i suoi ex colleghi, che nonostante le competenze vivono ormai tutti ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il giocatore di poker. Macroeconomia, Neurobiologia, Antropologia, Lettere Classiche e Archeologia si riveleranno perfette per scalare la piramide malavitosa. Il successo è immediato e deflagrante, arrivano finalmente i soldi, il potere, le donne e il successo. Il problema sarà gestirli…
– Giovedì 23 ottobre il film drammatico “Philomena”, di Stephen Frears (98min). Irlanda, 1952. Philomena Lee, ancora adolescente, resta incinta. Cacciata dalla famiglia, viene mandata al convento di Roscrea. Per ripagare le religiose delle cure che le prestano prima e durante il parto, Philomena lavora nella lavanderia del convento e può vedere suo figlio Anthony un’ora sola al giorno. A tre anni Anthony le viene strappato e viene dato in adozione ad una coppia di americani. Per anni Philomena cercherà di ritrovarlo. Cinquant’anni dopo incontra Martin Sixmith, un disincantato giornalista, e gli racconta la sua storia. Martin la convince allora ad accompagnarlo negli Stati Uniti per andare alla ricerca di Anthony. Il film è tratto dal libro di Martin Sixsmith, “The Lost Child of Philomena Lee”.
– Giovedì 30 ottobre il film commedia “Instructions not included”, di Eugenio Derbetz (122min). Il protagonista, Valentin è un playboy di Acapulco. Un giorno una sua ex fiamma gli consegna una bimba e si toglie di mezzo senza lasciare traccia. Trasferendosi a Los Angeles alla ricerca della madre della piccola Maggie, Valentin finisce per mettere su casa per sé e per questa figlia ritrovata. Figura paterna improbabile, Valentin si occupa così di Maggie per sei anni, diventando anche uno dei migliori stuntmen di Hollywood per pagarsi le bollette, con Maggie che lo segue sui set in qualità di suo allenatore. La loro famiglia, unica e originale, viene però minacciata quando la madre di Maggie si ripresenta, di punto in bianco, reclamando i suoi diritti.
– Giovedì 6 novembre il film musicale “Jersey boys”, di Clint Eastwood (134min). La pellicola narra la storia di quattro giovanotti che provengono dalla parte sbagliata del New Jersey, i quali si uniranno per formare il gruppo rock icona degli anni 60, The Four Seasons. La storia dei processi e dei trionfi, è accompagnata da canzoni che hanno influenzato una generazione, tra le quali “Sherry”, “Big Girls Don’t Cry”, “Walk Like a Man”, “Dawn”, “Rag Doll”, “Bye Bye Baby”, “Who Loves You” e molte altre.
– Giovedì 13 novembre il film drammatico “Dallas buyers club”, di Jean-Marc Vallè (117min). La pellicola racconta la storia vera di Ron Woodroof, un elettricista/cowboy ribelle del Texas al quale, nel 1986, viene diagnosticato l’Aids, con una prognosi di pochi giorni di vita. Frustrato dalla mancanza di opzioni mediche disponibili e tutt’altro che rassegnato a questa sorta di condanna a morte, Ron trova un’ancora di salvezza nei farmaci alternativi e in un mix di vitamine di sua invenzione. Entra così in contatto con altri ammalati e familiarizza con loro, superando l’iniziale omofobia e ritrovandosi al centro di un cospicuo business di contrabbando. Inizia così una tesissima partita a scacchi con la legge che vieta i farmaci da lui usati e con la polizia.
– Giovedì 20 novembre il film commedia “Mai così vicini”, di Rob Reiner (94min). Ci sono milioni di ragioni per non provare simpatia nei confronti dell’agente immobiliare Oren Little. Intenzionalmente indisponente verso il genere umano, non desidera altro che vendere un’ultima casa e andare in pensione in santa pace. I suoi piani però vengono scombinati dal figlio che, inaspettatamente, gli molla la nipote, della cui esistenza non sapeva nulla. Incapace di prendersi cura della tenera bambina di nove anni, la affida alla risoluta ed amabile vicina di casa Leah e cerca di tornare alla sua monotona quotidianità ma, un po’ alla volta e con una certa riluttanza, Oren imparerà ad aprire il cuore alla famiglia, a Leah e alla vita stessa.
– Giovedì 27 novembre il film thriller “In ordine di sparizione”, di Hans Peter Molland (111min). In una regione isolata della Norvegia, Nils tiene libere le strade guidando un enorme spazzaneve. Cittadino modello, la sua vita è sconvolta dall’omicidio del figlio, finito per errore nel mirino della malavita. Deciso a vendicarsi, l’uomo si rivela un combattente nato, scagliandosi da solo contro un’organizzazione criminale guidata dal “Conte”, gangster ferocissimo ma amante dell’arte e vegano convinto. La situazione si complica quando si mette di traverso anche la ruspante mafia serba, in un susseguirsi di omicidi e vendette incrociate sempre più rocambolesco. Grazie alla fortuna dei principianti e a un coraggio fuori dal comune, Nils riuscirà a tenere tutti sotto scacco, fino all’eclatante resa dei conti.
Per ogni proiezione, il costo di ingresso è di 5 euro e i film iniziano alle 21. Per avere ulteriori informazioni è possibile inviare un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica cinematorreboldone@gmail.com oppure consultare il sito internet www.parrocchiaditorreboldone.it














Incontriamoci!!!!






